Il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Bintou Keita, e il vice primo ministro e ministro degli Affari esteri congolese, Christophe Lutundula Apala, hanno firmato ieri a Kinshasa un memorandum che definisce il piano di ritiro della missione Onu dalla Rdc (Monusco). Lo si apprende da Radio Okapi, la radio delle Nazioni Unite nella Rdc.
Secondo l’accordo, la Monusco inizierà il suo ritiro dalla Rdc a dicembre, con il ritiro delle truppe nella prima fase, seguito dalla fine dei servizi della missione Onu.
Il Mae congolese precisa che il memorandum menziona anche i “problemi che si presenteranno e le proposte di soluzione”, nonché “il meccanismo di valutazione trimestrale”, che dovrebbe aiutare a “ridurre al minimo eventuali interruzioni improvvise che potrebbero creare un vuoto di sicurezza”.
Nel suo discorso alla 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il 20 settembre, il presidente congolese Félix Tshisekedi ha chiesto un ritiro accelerato della Monusco dal suo Paese, affermando di aver chiesto al suo governo di avviare discussioni con le Nazioni Unite per accelerare il processo di ritiro delle forze di pace e deplorando che esse non siano “riuscite ad affrontare” i gruppi armati.
Questa posizione è stata ribadita una settimana dopo dal ministro degli Esteri francese, Christophe Lutundula Apala, davanti al Consiglio di Sicurezza.
In risposta a questa richiesta, il 16 ottobre il Consiglio di Sicurezza si è dichiarato “pronto a decidere, entro la fine del 2023, sul futuro della Monusco, sul suo ritiro graduale, responsabile e sostenibile e sulle misure concrete e realistiche da adottare in via prioritaria per completare questo ritiro”.