«Sono le irregolarità a irritare la popolazione, e la più grave, che potrebbe portare il popolo congolese alla sollevazione, sarebbe quella di pubblicare i risultati, per quanto provvisori, che non siano conformi alla verità delle urne. Se ci sarà una rivolta della popolazione, la responsabilità sarà della Commissione elettorale nazionale indipendente», ha avvertito mons. Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani e Presidente della Cenco (Conferenza episcopale nazionale congolese), nel rispondere alle critiche mosse al rapporto preliminare della Missione di osservazione elettorale promossa dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace, sulle elezioni presidenziali e politiche tenutesi il 30 dicembre 2018.
«Il contenuto di questo rapporto è stato oggetto di critiche e di divergenze d’opinione – afferma la Cenco -. «Alcune persone di cattiva fede lo hanno utilizzato per screditare, lanciare insulti nei confronti dei vescovi della Cenco e il suo Segretario generale, don Donatien Nshole. Altri, per contro, lo hanno trovato inoffensivo e molto rassicurante per la popolazione».
Il rapporto degli osservatori di Giustizia e Pace è stato presentato il 3 gennaio. Il testo afferma: «La Commissione ha constatato che i dati in suo possesso, ottenuti a partire dai verbali emessi dai seggi elettorali, rivelano in modo chiaro la scelta di un candidato come Presidente della Repubblica. A tal fine, spetta alla Ceni, in quanto istituzione di appoggio alla democrazia, pubblicare, con tutta responsabilità, i risultati elettorali nel rispetto della verità e della giustizia».
Il Presidente della Ceni, Corneille Nangaa, ha scritto ai Vescovi chiedendo una smentita formale «per aver dato delle tendenze e dei risultati provvisori prima della pubblicazione della Commissione elettorale nazionale indipendente». «Non si può smentire quello che è vero. La verità è quella», le ha risposto mons. Utembi Tapa.