Rd Congo – La Chiesa cattolica: «Sì al dialogo, ma nel rispetto della Costituzione»

di Enrico Casale
vescovi

I vescovi congolesi partecipano al dialogo nazionale per far uscire la Repubblica Democratica del Congo dallo stallo politico, a condizione che venga rispettata la Costituzione. Lo afferma un comunicato, ripreso dall’agenzia Fides, firmato da mons. Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani e presidente della Conferenza episcopale del Congo (Cenco).

Nel messaggio si da atto al governo di aver compiuto “gesti incoraggianti” con la liberazione di “alcuni prigionieri politici e la riapertura di alcuni media”. “La Cenco auspica ardentemente di vedere che questi provvedimenti si estendano ad altre persone che si trovano nelle stesse condizioni di quelle che sono state liberate” prosegue il messaggio, che sottolinea: “il dialogo includente le grandi famiglie politiche dell’opposizione darebbe più possibilità al Paese di arrivare alla soluzione della crisi in maniera consensuale e duratura”.

Il 10 agosto, i vescovi si erano incontrati con il facilitatore del dialogo, il togolese Edem Kodjo, proponendo il loro appoggio al gruppo di facilitazione del dialogo politico nazionale, per sbloccare l’impasse constatata all’avvio di tale dialogo. Il dialogo era bloccato su due punti chiave: la personalità del facilitatore, ricusato dal Raggruppamento dell’opposizione, ma accettato dalla maggioranza, e le misure circa il rasserenamento del clima politico (liberazione dei prigionieri politici, cessazione delle procedure giudiziarie intraprese contro certi membri dell’opposizione come Moïse Katumbi e riapertura dei media chiusi su ordine del governo).

I vescovi cattolici si erano impegnati a cercare di portare al tavolo negoziale i maggiori esponenti dell’opposizione, da Etienne Tshisekedi ai gruppi riuniti sotto la sigla “Le Rassemblement”, ma Kodjo aveva iniziato il dialogo senza aspettare l’esito delle trattative, suscitando così le reazioni negative da parte della Chiesa. (L.M.)
(08/09/2016 Fonte: News.va)

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