“Gli abitanti di Goma sperano in una via d’uscita dalla crisi seguita all’occupazione della loro città da parte del Movimento 23 Marzo (M23) e dall’Alleanza del fiume Congo (Afc), sostenuti dall’esercito ruandese. I ribelli hanno conquistato la città di Goma il 27 gennaio. Da quel giorno il futuro della popolazione è diventato incerto”. Lo riferisce oggi l’emittente Radio Okapi, ricordando che fin dai primi giorni dell’occupazione, centinaia di famiglie sono fuggite verso i Paesi vicini (Ruanda, Uganda e Burundi), mentre altre hanno trovato rifugio in diverse province del Paese. Inoltre, la maggior parte degli insediamenti di sfollati sono stati smantellati, costringendo gli occupanti a tornare nei loro villaggi di origine, talvolta nonostante l’insicurezza.
Un mese dopo, la vita riprende lentamente, ma a un ritmo più lento. L’economia locale è gravemente compromessa: il denaro circola poco, le banche e gli istituti finanziari restano chiusi e gli scambi commerciali sono interrotti. Questa situazione indebolisce ulteriormente il potere d’acquisto dei residenti e aggrava la precarietà.
Per quanto riguarda la salute, gli ospedali continuano ad accogliere un gran numero di feriti di guerra. Le organizzazioni umanitarie lanciano l’allarme per il rischio imminente di carenza di farmaci a causa delle difficoltà di approvvigionamento.
Le lezioni a scuola restano sospese. Alcune strade sono di nuovo percorribili e il traffico sul lago tra Goma e Bukavu è ripreso. Tuttavia, l’aeroporto di Goma rimane chiuso, isolando ulteriormente la città.
L’M23, sostenuto dal Ruanda, occupa non solo la città di Goma, sede delle istituzioni provinciali, ma anche diverse località nei territori di Rutshuru, Nyiragongo, Walikale, Masisi e Lubero.
Da Goma l’M23/Afc ha istituito un’amministrazione parallela, con la nomina di un governatore, di un sindaco e di nuovi responsabili dei servizi di sicurezza e di intelligence. Ora è questa struttura a controllare la gestione della città. “Di fronte a questa situazione – riferisce Radio Okapi – gli abitanti di Goma vivono in una persistente incertezza, senza una chiara prospettiva su come si svilupperà la crisi”.