Nessun accordo, nessun cessate il fuoco ma solo una tabella di marcia comune “con obiettivi e attività chiari” in vista del prossimo vertice di Luanda, in Angola: il governo del Ruanda ha ufficialmente smentito la firma o un qualsiasi accordo di “cessate il fuoco” nell’est della Repubblica democratica del Congo, come invece annunciato lo scorso 6 luglio.
Il cessate il fuoco era stato annunciato dal presidente angolano Joao Lourenço dopo l’incontro di mercoledì a Luanda tra Kagame e Tshisekedi, per cui l’Angola si è proposta come mediatore nella crisi: “Sono lieto di annunciare che abbiamo avuto risultati positivi, in quanto tra le altre misure abbiamo concordato un cessate il fuoco” aveva dichiarato Lourenço ai media internazionali. La parte congolese aveva anche annunciato che il vertice tripartito aveva deciso un “processo di de-escalation” e la riattivazione della “commissione mista Rdc-Ruanda” che non si riuniva da diversi anni.
La smentita è stata diffusa venerdì dal ministro ruandese degli Esteri e della cooperazione Vincent Biruta sul suo account Twitter: nessun cessate il fuoco, solo una tabella di marcia, ha specificato il ministro ruandese, aggiungendo che “la disinformazione e il populismo stanno minando l’obiettivo generale di raggiungere la pace” in Repubblica democratica del Congo.
Le tensioni tra Repubblica democratica del Congo e Rwanda sono riprese con l’intensificarsi delle attività del gruppo ribelle M23, che si riteneva sconfitto dal 2012, nell’est della Rdc: il gruppo, che Kinshasa sostiene essere sostenuto proprio dal Rwanda, ha provocato migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati in pochi mesi. Le tensioni si sono ulteriormente accese dopo l’annuncio del 13 giugno scorso da parte delle Forze armate della Repubblica del Congo (Fardc), che hanno parlato di “un’occupazione della città di confine di Bunagana” da parte delle Forze di difesa del Rwanda (Rdf).
Se era già difficile comprendere quali fossero gli accordi raggiungi dal vertice tripartito di mercoledì scorso per sedare le tensioni nell’est della Rdc oggi, con la smentita del Ruanda, è se possibile ancora più complicato perché la versione rwandese smentisce di fatto le dichiarazioni ufficiali rilasciate nelle ore precedenti sia dall’Angola che dalla Repubblica democratica del Congo.