La ‘vestizione’ di alcuni operatori sanitari che hanno lavorato in prima linea per far fronte alla devastante epidemia di ebola che ha investito la Repubblica democratica del Congo negli ultimi due anni e che ora sembra essere finita. – Foto di John Wessels
A inizio marzo, nella Rd Congo l’ultimo paziente di ebola ha lasciato il centro terapeutico nella città orientale di Beni. L’attuale epidemia, iniziata nell’agosto 2018, ha ucciso 2300 persone ed è stata la più impegnativa in assoluto perché si è sviluppata in una zona nel quale si combatte una sanguinosa guerra civile.
Se trascorreranno almeno 42 giorni (il doppio del periodo di incubazione del virus) dall’ultimo caso registrato, l’epidemia potrà essere dichiarata terminata.
Mentre l’Italia iniziava a sprofondare nella scia del contagio da coronavirus, l’enorme nazione che sorge nel cuore dell’Africa incominciava a vedere la fine di un incubo insegnandoci, ancora una volta, ad avere speranza. L’Africa le conosce bene le epidemie, le crisi, le guerre visibili e invisibili, ma riesce a guardare avanti. Ce l’ha fatta la Rd Congo ora e ce l’hanno fatta, nel 2014, la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea.
Ce la faremo anche noi. E il mondo intero.