La Francia ha condannato “con la massima fermezza” le continue offensive dell’M23 nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). In un comunicato, il ministero degli Esteri francese ha invitato il gruppo ribelle “a ritirarsi immediatamente da tutte le aree che occupa”, estendendo il suo appello a “tutti i gruppi armati” affinché cessino “i combattimenti e si impegnino nel processo di disarmo”.
Nella sua dichiarazione, il Quai d’Orsay ha ribadito il suo sostegno “agli sforzi diplomatici regionali per attenuare e risolvere l’attuale crisi, nel quadro dei processi di Nairobi e Luanda” e si è impegnato a “sostenere la continuazione di questi sforzi”.
La diplomazia francese ha inoltre accolto con favore il dispiegamento da parte del Kenya dei primi elementi della forza regionale “destinata a promuovere la cessazione dei combattimenti e il ritiro dell’M23” e ha espresso “il suo attaccamento alla sovranità e all’integrità territoriale della Repubblica Democratica del Congo e di ciascuno dei Paesi della regione”.
Intensi combattimenti tra le forze armate congolesi e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23) erano in corso martedì a circa 20 chilometri dalla città orientale della Rdc di Goma, dove le Nazioni Unite hanno contato più di 230.000 sfollati in quasi 10 mesi di scontri. I ribelli hanno attaccato l’esercito congolese nei pressi della città di Kibumba, ai piedi del vulcano Nyiragongo che domina la regione.
“Da giovedì scorso, i terroristi dell’M23 hanno creato una nuova linea di fronte per controllare il territorio di Nyiragongo e ricattarci. Li abbiamo contenuti e questa mattina sono stati respinti”, ha dichiarato all’Agenzia Anadolu un generale dell’esercito congolese coinvolto nelle operazioni contro l’M23, a condizione di anonimato.
Dopo la sconfitta militare da parte dell’esercito congolese e delle forze di pace nel 2013, gli elementi dell’M23 sono fuggiti in Ruanda e in Uganda. Hanno ripreso le armi alla fine del 2021, accusando Kinshasa di non aver rispettato gli accordi di pace sulla smobilitazione e la reintegrazione dei suoi combattenti.
L’ex presidente keniano Uhuru Kenyatta, facilitatore designato dai Paesi dell’Africa orientale per la pace nell’est della Rdc, ha tenuto due giorni di consultazioni a Kinshasa per preparare la prossima sessione di colloqui di pace sulla Rdc prevista per il 21 novembre a Nairobi tra le autorità congolesi e decine di gruppi armati.
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