Dall’inizio dell’anno, più di 217 incidenti di sicurezza hanno preso di mira direttamente gli operatori umanitari nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), causando almeno tre morti e una ventina di feriti, secondo quanto dichiarato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) in un comunicato.
Quasi trenta operatori umanitari sono stati rapiti tra il 1° gennaio e il 13 novembre 2023. Fonti umanitarie citate della nota riferiscono che la mattina del 13 novembre, individui armati hanno attaccato un convoglio umanitario nel territorio di Fizi, nel Sud Kivu. Durante l’attacco, due operatori umanitari sono stati rapiti e tre dei loro veicoli sono stati dati alle fiamme.
Diversi incidenti hanno inoltre preso di mira direttamente gli attori umanitari durante il mese di ottobre; nel Nord Kivu, un operatore umanitario è stato rapito a Masisi, mentre gravi incidenti contro un convoglio umanitario a Oicha hanno costretto diversi attori umanitari a mantenere le loro operazioni in corso, privando così più di 100.000 persone bisognose di assistenza, riferisce l’agenzia Onu.
I recenti scontri tra gruppi armati nella provincia del Nord Kivu hanno sfollato più di 450.000 persone dall’inizio di ottobre. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite, le sole province del Nord Kivu, del Sud Kivu e dell’Ituri ospitano più di 5,5 milioni di sfollati.
In questo contesto di insicurezza molto preoccupante, i partner umanitari stanno comunque mantenendo la loro presenza sul campo e intensificando il loro impegno fornendo acqua, cibo, assistenza sanitaria e ripari ovunque possibile, ha specificato l’Ocha, sottolineando che da luglio 2023, circa 3 milioni di persone hanno beneficiato di assistenza umanitaria vitale nelle aree colpite dal conflitto del Nord Kivu, Sud Kivu e Ituri.