Il gruppo ribelle tutsi congolese M23 avrebbe invocato un cessate-il-fuoco unilaterale dopo diversi giorni di intensi scontri con l’esercito congolese nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo, che hanno portato a migliaia di sfollati in Uganda, centinaia di morti e il presunto abbattimento di un elicottero della Minusma, la missione delle Nazioni Unite, sul quale non è stata fatta ancora chiarezza. Lo riportano i media congolesi e le agenzie internazionali.
Il gruppo ha affermato di voler cercare un dialogo con il governo e di aver ritirato le sue truppe dalla zona di combattimento per evitare nuovi scontri con l’esercito. L’M23 ha detto che le sue unità “si sono ritirate dagli spazi conquistati per occupare posizioni difensive in modo da ampliare la zona che le separa dalle Fardc” ovvero l’esercito congolese “al fine di evitare ogni nuovo confronto”. Secondo l’M23 in questo modo “sarà più facile identificare chi prenderà l’iniziativa di guerra”. Il cessate-il-fuoco unilaterale vuole consentire alle autorità congolesi “di avviare un dialogo per una soluzione pacifica della crisi che ci contraddice da più di un decennio”.
Lunedì scorso, sono scoppiati pesanti combattimenti nelle province orientali della Rdc dopo che l’M23 ha attaccato due postazioni dell’esercito congolese vicino ai confini con l’Uganda e il Ruanda ed è avanzato verso le città vicine, provocando la fuga di migliaia di persone in Uganda. L’M23 ha conquistato vaste aree del Congo già durante un’insurrezione nel 2012 e nel 2013, prima che i suoi combattenti fossero cacciati dalle forze congolesi e delle Nazioni Unite. Negli anni ci sono stati numerosi sforzi da parte delle istituzioni internazionali e regionali per far smobilitare l’M23, ma i suoi leader si sono lamentati della lenta attuazione di un accordo di pace accusando più volte Kinshasa di non rispettare la parola data.
Il portavoce dell’M23 Willy Ngoma ha dichiarato che le truppe ribelli stanno agendo sulla difensiva e ha accusato l’esercito congolese di mosso loro guerra.
La situazione di grande tensione nell’est della Rdc si ripercuote anche, a livello politico, a Kinshasa, dove il governo ha deplorato il fallimento dell’esercito contro l’M23: venerdì, in una riunione del Consiglio dei ministri tenutasi anche alla presenza del presidente congolese Félix Tshisekedi, il ministro della Difesa, Gilbert Kabanda, ha detto che “è stato notato un guasto nei dispositivi delle nostre forze armate a seguito di questa offensiva M23 al livello del comando del settore operativo del Nord Kivu, ragion per cui il comando delle operazioni militari nella regione è stato “sollevato” dalle sue funzioni.