È ormai più di un mese che è stato sospeso il rilascio delle nuove carte d’identità in Rd Congo. Un controllo dell’Ispezione generale delle Finanze ha individuato irregolarità nel contratto di partnership pubblico-privato firmato nell’ottobre 2023 tra lo Stato e il consorzio Idemia Afritech, tra la società francese Idemia e la società Afritech, detenuta dall’uomo d’affari maliano Samba Bathily.
Il progetto da 1,2 miliardi di dollari prevede due fasi: il rilascio delle carte d’identità e la gestione degli elenchi per 20 anni. Secondo la verifica dei finanzieri, Afritech avrebbe gonfiato esageratamente il costo delle fatture, e inoltre non avrebbe i fondi necessari alla realizzazione del progetto; appena 10.000 dollari di fatturato sugli ultimi tre anni, e un capitale sociale da 2.000 dollari. Secondo le linee del progetto, avrebbe dovuto avere la capacità di mobilitare 600 milioni di dollari. Idemia ha già smentito qualsiasi coinvolgimento in queste presunte manipolazioni.
Secondo Rfi, Samba Bathily è figlio di un commerciante e allevatore Diogoramé, originario della regione di Kayes (Mali occidentale). È stato con la vendita di medicinali in Guinea negli anni ’90 che l’imprenditore ha iniziato la sua attività. Oggi offre lampioni solari, promette di realizzare trivellazioni, reti in fibra ottica e vende soluzioni biometriche. Sebbene si presenti come un industriale, in realtà non possiede alcuna vera fabbrica. È piuttosto da collocare nella categoria degli intermediari o distributori, numerosi nel continente, che prosperano prendendo un margine, più o meno significativo, sui progetti in cui sono coinvolti. Pare che Bathily ottenga spesso i suoi contratti, in modo opaco, grazie a contatti stabiliti direttamente con le autorità.
Intanto, resta impossibile per i cittadini congolesi ottenere un documento. Una situazione che rende difficile capire chi è e chi non è congolese, con ripercussioni controverse anche alla luce della situazione di crisi nel nord-est del Paese, ai confini con Ruanda e Uganda.