Il portavoce dell’esercito ugandese, il generale Felix Kulayigye, ha reagito a un recente rapporto di esperti dell’Onu secondo il quale l’Uganda è coinvolto nell’aggressione armata nell’est del territorio congolese, a fianco del Ruanda.
Secondo Felix Kulayigye il rapporto non è sostenuto da documentazione ed ed è parziale. “Non abbiamo motivo di sostenere questi ribelli, quando facciamo parte dei meccanismi regionali per la risoluzione dei conflitti nella parte orientale della RDC. Fare questo tipo di accuse è un modo per sabotare gli sforzi che stiamo portando avanti, piuttosto che sostenerli”, ha detto il militare, contattato da Rfi
L’ugandese mette in dubbio la credibilità degli autori di questo rapporto, sostenendo che se fossero esperti delle Nazioni Unite, dovrebbero sostenere gli sforzi regionali per trovare una soluzione pacifica, piuttosto che impegnarsi in semplici accuse.
“No, il nostro Paese non è utilizzato come base da questi ribelli. D’altra parte, il nostro Paese accoglie i rifugiati per la propria sicurezza, in conformità con la politica delle Nazioni Unite. Abbiamo ottimi rapporti con il governo della Rdc”, ha risposto.
“Abbiamo anche una missione congiunta nella regione dell’Ituri, per combattere i terroristi delle Adf. Allora perché dovremmo sostenere un gruppo che combatte contro il governo con cui lavoriamo?” si chiede ancora.
Tuttavia, come sottolinea il giornale online Politico, i sospetti sul sostegno dell’Uganda a questi ribelli sono emersi ben prima che il rapporto delle Nazioni Unite fosse pubblicato. Un articolo pubblicato da Le Monde a metà giugno ha sostenuto come Kampala sia “esperta” nella sponsorizzazione di gruppi armati e nel traffico di oro nella provincia di Ituri.
Dal 2017, la provincia congolese dell’Ituri, situata nel nord-est del territorio del Paese e ricca di numerosi minerali tra cui oro, coltan, cassiterite, diamanti e petrolio, è teatro di violenza tra diverse comunità. Secondo la ricostruzione della stampa francese, il governo ugandese starebbe approfittando di questa instabilità per far galoppare la propria economia.
L’esercito ugandese opera a fianco dell’esercito congolese dal 2021. Si inserisce nel quadro dell’operazione Shujaa, per combattere le Forze Democratiche Alleate (Adf), un gruppo ribelle di origine ugandese legata allo Stato Islamico.