«La Chiesa cattolica chiede ai politici di non utilizzare l’immagine del Papa per la loro compagna elettorale» si legge nell’account Twitter della Chiesa cattolica nella Repubblica Democratica del Congo, dopo che da alcuni giorni sono stati postati su Internet dei post elettorali di Emmanuel Ramazani Shadary, candidato del partito di governo, Parti du Peuple pour la Reconstruction et la Démocratie (PPRD), con sullo sfondo l’immagine di Papa Francesco.
Lo slogan che appare sui manifesti è «Emmanuel Ramazani Shadary, cattolico praticante».
Il Pprd è il partito del Presidente uscente Joseph Kabila, oggetto di una forte campagna promosso dal laicato cattolico perché non si ripresentasse alle elezioni del 23 dicembre per ottenere un terzo mandato presidenziale in violazione della Costituzione. Nel corso di quest’anno le tre manifestazioni promosse dal Comitato Laico di Coordinamento (Clc) sono state represse nel sangue da polizia ed esercito.
Il 24 settembre il Clc ha emesso una dichiarazione nella quale si esprime preoccupazione sulla regolarità dello scrutinio del 23 dicembre, in particolare per l’assenza di osservatori elettorali internazionali e l’influenza esercitata dal governo di Kabila sulla Commissione elettorale.
Anche i Vescovi hanno espresso le loro preoccupazioni sulla regolarità del voto di fronte Consiglio di Sicurezza dell’Onu) e al Consiglio Onu dei diritti dell’uomo.
In un appello alla Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe i vescovi hanno inoltre avvertito che «in assenza di elezioni credibili, inclusive e pacifiche, la Repubblica Democratica del Congo rischia di sprofondare nella violenza o addirittura nel caos che può dar fuoco a tutta la subregione dei Grandi Laghi».