Rd Congo, “più di cento compagnie minerarie cinesi operano illegalmente nel Kivu”

di claudia

 Almeno 147 compagnie minerarie gestite da cinesi, molte delle quali clandestine, sono attive nella provincia del Sud-Kivu, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Lo denuncia Jean-Jacques Purusi, il nuovo governatore, citato dal giornale online Actualite.

“Nei territori di Fizi, Mwenga e Shabunda, una ricerca effettuata da studenti dimostra che ci sono circa 147 compagnie minerarie che vi operano illegalmente. Dopo la verifica, si è constatato che alcune di queste compagnie avevano permessi ottenuti a Kinshasa attraverso percorsi a volte tortuosi, ma scaduti dal 2016, altri dal 2013 e altri dal 2014. Tuttavia, queste società continuano ad operare illegalmente”, ha affermato il governatore nel suo discorso di insediamento, la settimana scorsa, davanti agli eletti provinciali.

Queste aziende hanno la capacità di produrre più di 100 chili di oro in due mesi, ma queste produzioni non vengono monitorate.

Nel Sud Kivu, sei società con capitale cinese e tre cooperative minerarie sono state chiuse dalle autorità provinciali prima di riaprirle. Le compagnie minerarie cinesi non sono riconosciute nemmeno dalla loro ambasciata, secondo Jean Jacques Purusi.

“Abbiamo già contattato l’ambasciatore cinese e gli abbiamo chiesto di agire in modo che la provincia possa recuperare i suoi debiti provocati da queste società cinesi che operano illegalmente. Il governo cinese ha deciso di identificare prima questi attori minerari in questi 3 territori, per scoprire le loro origini perché queste persone non sono né registrate presso l’ambasciata cinese, né qui nella maggior parte dei casi, né altrove”, aggiunge.

La presenza di queste aziende è però nota a Kinshasa. L’Assemblea nazionale della scorsa legislatura ha addirittura istituito una commissione d’inchiesta su questo tema. Sono state effettuate missioni parlamentari, ma senza esiti positivi.

Diversi operatori minerari locali sono già stati arrestati e trasferiti a Kinshasa. I titolari delle stazioni commerciali di minerali erano addirittura davanti al tribunale competente. Una lotta molto complicata e molto difficile, riconosce il governatore Purusi che chiede anche il sostegno della popolazione.

Il governatore annuncia una verifica di queste società affinché siano stabilite le responsabilità di ciascuna parte.

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