Le autorità ruandesi hanno negato ancora di sostenere il gruppo ribelle M23 nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) in seguito alla pubblicazione, la scorsa settimana, di un rapporto del gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla Rdc, nel quale viene provato il sostegno ruandese alle milizie.
“È deplorevole che il gruppo di esperti delle Nazioni Unite stia diffondendo affermazioni pericolose e distorsioni”, si legge in un comunicato di Kigali, che ritiene che il rapporto Onu si basi in gran parte su prove non verificabili e su fonti poco credibili “che perpetuano il mito che il Ruanda sia responsabile dell’insicurezza e dei problemi interni della Rdc”.
Le autorità ruandesi si rammaricano del fatto che le loro risposte alle accuse rivolte alle loro forze di difesa non compaiano nel rapporto. D’altra parte, Kigali accoglie con favore il fatto che il rapporto degli esperti Onu “conferma” che le Fdlr e altri gruppi armati combattono a fianco delle Fardc, le forze armate congolesi.
Il Ruanda sostiene che le Fdlr abbiano una maggiore capacità di minacciare la sua sicurezza e che “i meccanismi difensivi e preventivi” rimarranno in vigore per “contrastare qualsiasi ricaduta transfrontaliera di un gruppo armato”. Infine, il Ruanda critica il rapporto per aver ignorato “gli sforzi di pace in corso” e afferma di essere determinato a lavorare nel quadro dei meccanismi regionali, in particolare i processi di Nairobi e Luanda.