Sono ripresi ieri, dopo una settimana di pausa, i combattimenti combattimenti tra l’esercito congolese e il movimento ribelle M23 nella provincia del Nord Kivu, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Lo riportano le agenzie internazionali.
L’M23, chiamato anche Esercito rivoluzionario congolese, è stato sconfitto nel 2013 dall’esercito ma è riapparso alla fine dello scorso anno, accusando le autorità di Kinshasa di non aver rispettato gli impegni per smobilitare i suoi combattenti. Il 28 e 29 marzo l’M23 ha attaccato alcune postazioni dell’esercito, in particolare a Runyoni e Tchanzu, una regione dove otto caschi blu sono morti nello schianto del loro elicottero della Monusco, una vicenda ancora avvolta nel mistero e i cui contorni non sono stati chiariti.
Dopo due giorni di pesanti combattimenti, che hanno causato la fuga di decine di migliaia di abitanti dei villaggi verso il centro di Rutshuru e verso l’Uganda, i ribelli hanno dichiarato un cessate il fuoco unilaterale, sostenendo di volere una soluzione pacifica della crisi tra loro e il governo.
Da allora l’esercito ha inviato rinforzi nella regione e la popolazione si è rifiutata di tornare nei villaggi occupati dalla ribellione per timore di una nuova escalation.