Non c’è pace (sanitaria) per la Rd Congo. L’Organizzazione mondiale della sanità, dopo aver dichiarato qualche settimana fa che l’epidemia di ebola stava concludendosi, ieri ha affermato di aver rilevato un nuovo paziente colpito dalla terribile febbre emorragica. Il rischio è che questo caso possa riaccendere un’epidemia nelle regioni orientali, già così duramente colpite.
Negli ultimi due anni, le fragili strutture sanitarie del Paese hanno dovuto far fronte a più di 3.400 casi e a 2.200 morti. Domenica le autorità avrebbero dovuto dichiarare ufficialmente finita l’epidemia. Ora invece di inizia daccapo.
Il momento è particolarmente delicato perché la Rd Congo sta già affrontando una terribile epidemia di morbillo. Dal 1° gennaio 2019 al 20 febbraio 2020, secondo le statistiche dell’Oms, la nazione dell’Africa centrale ha registrato 335.413 casi sospetti e 6.362 decessi. Il morbillo, da noi considerata una malattia infantile, ha ucciso più dell’epidemia di ebola.
In questi giorni poi il Paese sta fronteggiando anche i primi casi di Covid-19. Ufficialmente i casi sono circa 250 e una ventina i morti, ma si teme che l’epidemia sia più estesa.