La missione di osservazione elettorale dell’Unione Africana si è riunita ieri, mercoledì 2 gennaio, con i tre principali candidati alla presidenza o i loro rappresentanti: gli oppositori Felix Tshisekedi e Martin Fayulu hanno partecipato di persona mentre Emmanuel Ramazani Shadary, il candidato al potere, si è fatto rappresentare.
Come riporta RFI, il capo missione dell’Unione Africana, Dioncounda Traoré, ex presidente del Mali, ha suggerito alle parti sul campo di aspettare e accogliere i risultati delle elezioni con calma e senza violenza.
Poche ore prima, la medesima missione aveva fatto il suo rapporto preliminare sui sondaggi del 30 dicembre e messo in evidenza diverse irregolarità e disfunzioni in 317 seggi. Molte delle conclusioni della missione di osservazione elettorale dell’Unione Africana sono in linea con quelle dei colleghi delle missioni di osservazione della società civile congolese.
Gli osservatori dell’UA hanno notato ritardi nelle operazioni di voto, a volte anche di cinque ore. Motivo di questi ritardi, secondo l’UA, sono le macchine di voto e l’arrivo tardivo del materiale elettorale.
Nonostante questo, gli elettori congolesi hanno dimostrato «pazienza e disciplina, esprimendo la volontà popolare di andare alle elezioni». Sulla condotta dei sondaggi, gli osservatori africani segnalano i ritardi nella pubblicazione delle liste a Limete e la mancanza di comunicazione in merito all’abolizione dei seggi elettorali a Kinshasa.
La missione dell’UA afferma che non ha osservato alcun ostacolo al lavoro di osservatori e testimoni, anche se «il principio di rotazione istituito non è sempre stato osservato». La critica principale della fase di conteggio è che le schede non utilizzate non sono state «sistematicamente contate e controfirmate immediatamente».
Gli osservatori dell’UA sottolineano anche la mancanza di consultazione della CENI con gli attori politici sulla questione della macchina di voto o il rinvio delle elezioni a Beni, Butembo e Yumb.