Rd Congo, settore minerario informale ha un problema di costi

di claudia
Miniera in Congo

Per migliorare l’efficacia degli sforzi volti a combattere il contrabbando di oro e cobalto artigianale nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), il governo deve sforbiciare il suo sistema fiscale, eliminando le numerose tasse che ostacolano l’attività dei minatori artigianali. Questa constatazione è contenuta in un rapporto di Impact, una ong canadese che lavora per trasformare la gestione delle risorse naturali nelle aree in cui la sicurezza e i diritti umani sono minacciati. Intitolato “Lotta alla corruzione nell’estrazione artigianale di cobalto e oro: come la tassazione distoglie gli attori della catena di approvvigionamento nella Repubblica democratica del Congo dal commercio legale” questo studio descrive gli sforzi di Impact per mappare le tasse e le royalties riscosse dai diversi attori nel settore minerario artigianale e di piccole dimensioni dedito all’estrazione di oro e cobalto.

Dal rapporto emerge che le tasse e le royalties “superflue”, ovvero che non figurano in nessuna legge, vengono riscosse dalle cooperative minerarie attive nello sfruttamento artigianale del cobalto. Soltanto il Servizio di assistenza e supervisione per le miniere artigianali e di piccola scala, ad esempio, richiederebbe fino a 10.500 dollari per “costi di consulenza tecnica per l’installazione nel sito minerario” ma secondo Impact questo costo non ha alcuna base legale nel codice minerario congolese. Si tratta quindi di spese che scoraggiano l’esercizio legale delle attività da parte dei minatori artigianali, che si rivolgono quindi al mercato nero per vendere la propria produzione. “Se il prezzo della produzione e del commercio legale diventa troppo alto, ciò compromette la legalità e inibisce la partecipazione a qualsiasi sforzo in corso per stabilire catene di approvvigionamento responsabili”.

Non è niente di nuovo: si tratta di osservazioni già condivise in passato da altri attori che seguono il settore minerario nella Rdc. In un’intervista all’agenzia Ecofin, il ricercatore Hans Merket della ong belga International peace inmformation service (Ipis), ha stimato che la prima preoccupazione delle autorità nella regolamentazione del settore minerario artigianale non dovrebbe essere la tassazione: “L’attenzione è ancora eccessiva sulla regolamentazione di questo settore, in particolare sulla ricerca di modalità per tassarlo: penso che tutto lo sforzo profuso per tassare questo settore non sia la giusta priorità”. Secondo un rapporto Ipis pubblicato nell’ottobre 2021, le elevate aliquote fiscali sulla produzione mineraria “spingono le cooperative che non hanno sufficiente capacità finanziaria verso l’informalità”.

Il settore minerario informale rappresenta dal 15 al 30% della produzione congolese di cobalto e solo lo 0,15% delle esportazioni di oro nel 2022. Questa cifra dello 0,15% deve tuttavia essere messa in prospettiva perché una parte significativa della produzione artigianale di oro non viene presa in considerazione dagli studi e dalle percentuali: secondo il ministero del Tesoro americano, oltre il 90% dell’oro prodotto nella Rdc viene contrabbandato attraverso gli stati confinanti

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