Otto persone sono state uccise domenica notte da uomini armati in un villaggio nel territorio di Beni, nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Lo riferisce la stampa locale citando le autorità locali. Nello stesso territorio di Beni, i ribelli delle Forze Democratiche Alleate (Adf), un gruppo armato di origine ugandese, hanno assediato il villaggio di Kazaraho nelle prime ore del primo giorno dell’anno.
di Valentina Giulia Milani
Le medesime fonti specificano che uomini armati, provenienti dal Parco Virunga nella provincia del Nord Kivu, hanno preso di mira il villaggio di Kasaka. “Hanno giustiziato otto persone con la motivazione che si stavano vendicando dell’uccisione di due dei loro avvenuta a dicembre” ha detto all’agenzia Anadolu Kidumu Makoma, capo della località di Kyavinyonge, una città sulle rive del lago Edouard.
Il Parco dei Virunga – da dove, secondo quanto riferito dai media locali, provenivano gli aggressori – è una base per diversi gruppi armati, tra cui le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), che sono attive nel Congo orientale dal 1994, l’anno del genocidio.
Anadolu riferisce anche che nello stesso territorio di Beni, i ribelli delle Forze Democratiche Alleate (Adf), un gruppo armato di origine ugandese, hanno assediato il villaggio di Kazaraho nelle prime ore del primo giorno dell’anno, prima di procedere a saccheggiare e bruciare case. In totale, tre civili sono stati uccisi e una dozzina di case bruciate, secondo le autorità.
Tali notizie seguono quella dell’uccisione sempre di otto persone, sempre a Beni, in un attentato suicida avvenuto la notte di Natale.
Il territorio di Beni è costantemente soggetto agli attacchi delle forze ribelli, ma il ricorso ad attentati suicidi è una peculiarità del gruppo ribelle ugandese delle Adf. Dal 30 novembre le forze armate ugandesi (Updf) hanno avviato ufficialmente, in collaborazione con le forze armate della Rdc (Fardc), operazioni aeree e di artiglieria contro diverse posizioni ribelli dell’Adf nel nord-est del Congo.