Alla fine Joseph Kabila ha sciolto la riserva. Non si ricandiderà alle presidenziali di dicembre. Le elezioni avrebbero dovuto svolgersi alla fine del 2016, ma la resistenza di Kabila, che avrebbe voluto ricandidarsi nonostante la costituzione non glielo consenta, aveva reso necessari una serie di rinvii. C’erano state proteste a Kinshasa e in altre città represse duramente, con diversi morti dalla polizia e dall’esercito.
Ora è arrivato l’annuncio di Kabila che però lascia una eredità inquietante. Il suo partito, annunciando che il presidente non si ricandiderà, ha designato come candidato Ramazani Shadary, ex ministro dell’interno ed ex vice presidente, che è attualmente soggetto a sanzioni dell’Unione Europea per violazioni dei diritti umani, tra l’altro per come represse violentemente delle proteste.
Joseph Kabila è al potere dal 2001, quando subentrò a suo padre dopo il suo assassinio. In molti ambienti dell’opposizione si fa notare che, sebbene ci sia stato l’annuncio del suo partito, Kabila potrebbe giocarsi la carta dell’impossibilità di svolgere le elezioni per mancanza di fondi e di logistica da parte della struttura della Repubblica democratica del Congo. Questo argomento è stato usato più volte da Kabila per rinviare di due anni le elezioni.
Ora si apre la lotteria si chi potrà essere il vincitore delle elezioni. Gli altri candidati con qualche possibilità di vittoria sono Moise Katumbi, ex governatore del Katanga, e Felix Tshisekedi. figlio dello storico oppositore che aveva contestato Mobutu, Larent Kabila e infini Joseph Kabila. Sia l’uno che l’altro, secondo un recente sondaggio otterrebbero intorno al 20 per cento dei voti. Ma le elezioni sono ancora lontane e le incognite tante.
Per ora c’è la notizia, ed è una gran notizia, che Joseph Kabila non si presenterà.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)
