RDC: l’ex primo ministro Matata Ponyo finisce agli arresti domiciliari

di claudia

L’ex primo ministro congolese, Augustin Matata Ponyo, è finito ieri, martedì 13 Luglio, agli arresti domiciliari provvisori. L’ex premier è accusato di appropriazione indebita dei fondi che erano destinati a risarcire le vittime di espropriazione durante gli anni di Mobutu. L’immunità di cui beneficiava Matata Ponyo come ex primo ministro e senatore era stata revocata il 5 luglio, quando il pubblico ministero ha chiesto che il suo ufficio fosse autorizzato a perseguirlo.

Nell’atto d’accusa inviato al Presidente della camera alta del parlamento, Modeste Bahati Lukwebo, il 24 giugno, il procuratore generale aveva spiegato che Matata Ponyo era sospettato di aver concluso nel 2011, quando era ministro delle Finanze, un protocollo d’intesa per consentire al governo congolese di risarcire 300 persone all’inizio degli anni ’70, sotto Mobutu.

Nominato primo ministro un anno dopo, Ponyo avrebbe sborsato più di 110 milioni di dollari, secondo l’accusa. Le indagini condotte all’interno della Direzione Gestione del Debito Pubblico (DGDP) non avevano trovato traccia dell’esistenza di queste 300 persone, che avevano perso i loro beni mobili e immobili. Ciò ha indotto il Pubblico Ministero presso la Corte di Cassazione ad aprire un procedimento contro Matata Ponyo, ma la procedura fino ad ora non è stata seguita. “Si è scoperto che i fondi erogati a tale scopo dall’erario pubblico hanno beneficiato persone completamente estranee a questo processo”, emerge dall’atto d’accusa inviato al Senato.

Condividi

Altre letture correlate: