Rd Congo, ventisei condanne a morte nel processo ai sostenitori del M23

di claudia

Responsabili e membri o affiliati alla ribellione del M23 sono stati condannati alla pena capitale dalla Corte militare di Kinshasa-Gombe, nella capitale della Repubblica Democratica del Congo.

Solo cinque imputati erano presenti al processo, mentre i principali imputati sono stati giudicati in contumacia. Tra questi, Corneille Nangaa, coordinatore dell’Alleanza del fiume Congo (Afc), il presidente dell’M23 Bertrand Bisimwa, il suo capo militare Sultani Makenga e i suoi portavoce Willy Ngoma e Lawrence Kanyuka.

Sono stati condannati per “crimini di guerra”, “partecipazione a un movimento insurrezionale” o “tradimento”, in relazione con la ribellione del M23. Tutti gli imputati sono stati giudicati colpevoli, senza attenuanti e sono inoltre condannati al pagamento di un miliardo di dollari di danni, secondo la richiesta della parte civile, lo Stato congolese. La procura militare ritiene che si tratti di un processo storico ed esemplare.

L’Afc si autodefinisce una piattaforma politico-militare, nata nel dicembre 2023 in Kenya, dove vive in esilio Nangaa, l’ex presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente. Il governo accusa Nangaa e la sua ribellione di essere alleati del gruppo filo ruandese M23, uno dei protagonisti dell’instabilità nel nord-est del Paese. 

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