La crescita macroeconomica della Repubblica del Congo sarà di circa il 2% nel 2019, un livello simile a quello del 2018, secondo gli esperti del Fondo monetario internazionale (Fmi).
Si tratta però di una «crescita troppo debole per far indietreggiare la povertà, perché troppo tributaria delle fluttuazioni del settore petrolifero», scrive la missione dell’Fmi che ha soggiornato in Congo-Brazzaville dal 24 ottobre al 6 novembre.
Secondo gli analisti, il principale motore della crescita resterà il petrolio, la cui produzione è in aumento, anche se meno del previsto a causa di difficoltà tecniche puntuali su alcuni campi petroliferi.
Per la prima volta dal 2015, la crescita al di fuori dal petrolio dovrebbe essere positiva, grazie ad una ripresa nell’agricoltura, la selvicoltura e i trasporti. È valutata positivamente la crescita delle esportazioni dei settori minerario e della selvicoltura, poiché rappresentano una diversificazione rispetto al petrolio.
Tuttavia – scrive ancora l’Fmi in un comunicato – tale crescita rimarrà inferiore all’1% e numerosi settori rimarranno in recessione. «Le condizioni restano difficili», scrive ancora l’Fmi, che nota una crescita negativa del credito al settore privato e un aumento dei prestiti improduttivi.
[Redazione InfoAfrica]