Ancora attacchi sanguinosi nella repubblica centrafricana. Uomini armati di machete, coltelli e altre armi contundenti sono entrati negli ospedali negli ultimi giorni soprattutto nella zona di Bambari. Qui sono presenti numerosi pazienti bisognosi di cure e che sono stati portati da altre parti del Paese ancora meno sicure.
L’Onu ha condannato con forza le intimidazioni al personale e ai pazienti. I responsabili delle Nazioni Unite hanno aggiunto che non è chiaro chi stia portando avanti gli attacchi. Anche se ormai è chiara la matrice etnica.
Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana, Najat Rochdi, ha dichiarato che «riterrà questi gruppi armati direttamente responsabili di eventuali complicanze mediche e condizioni di pericolo per la vita dei pazienti».
Il Paese è stato in uno stato di caos dal 2013 quando i ribelli musulmani hanno cacciato il presidente Francois Bozize. Il conflitto ha portato a un aumento del 70% del numero di sfollati interni dal gennaio 2017.