Repubblica Democratica del Congo sull’orlo del baratro

di Enrico Casale
Piccola oppositrice di kabila
Oppositori di Kabila

Oppositori di Kabila

Nella Repubblica Democratica del Congo le trattative politiche stanno attraversando una fase di stallo. La mediazione, organizzata dalla Chiesa cattolica, tra il gruppo di potere che sostiene il Presidente Joseph Kabila e l’opposizione si è interrotta. Venerdì 16, proprio quando si pensava potesse essere raggiunto un accordo tra le parti, c’è stata una rottura che non è stato possibile ricucire nella sessione di incontri di sabato.

Oggi scade ufficialmente il mandato presidenziale. Ma Kabila, che ha già governato per due mandati (e secondo la Costituzione non può più ricandidarsi), non ha in mente di lasciare. Una sentenza della Corte suprema gli garantisce la possibilità di rimanere al potere finché non siano organizzate nuove elezioni. Proprio quelle elezioni che si sarebbero dovute svolgere a novembre e che invece sono state rimandate ad aprile 2018.

L’opposizione accusa Kabila di manipolare il sistema aggrappandosi al potere. Ma anche l’opposizione non è compatta. Una fazione ha infatti accettato in autunno un dialogo nazionale e ha ottenuto che uno dei suoi membri fosse nominato primo ministro.

Intanto Human Rights Watch e altre organizzazioni della società civile hanno avvertito che potrebbero scoppiare gravi violenze se Kabila non rassegna le dimissioni entro oggi. L’opposizione ha dichiarato di non aver organizzato alcuna manifestazione. Ma Felix Tshisekedi, uno dei leader della coalizione anti Kabila, ha dichiarato che, sebbene non siano state organizzare proteste per evitare di dare al governo «la possibilità di sparare sulla popolazione», non esclude che sia la gente a mobilitarsi autonomamente.

Oppositori di Kabila

Oppositori di Kabila

Dopo il fallimento degli incontri di venerdì e di sabato, i vescovi hanno deciso di recarsi in Vaticano fino a domani 20 dicembre per confrontarsi con Papa Francesco e definire una proposta di compromesso per la creazione di un periodo di transizione che porterà alle elezioni presidenziali. Nuovi incontri dovrebbero poi tenersi mercoledì 21 dicembre. Sempre che la situazione non precipiti.

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