Ritorno in Mali per due festival culturali

di Marco Trovato

Punto di incontro geografico e culturale tra l’Africa del Nord e quella subsahariana, il Mali è da sempre crocevia di popoli e traffici carovanieri. È la porta del deserto dove terminano le aride savane punteggiate di baobab, manghi e karitè ed iniziano le maestose dune del Sahara. Una nazione di enormi attrattive culturali e turistiche – penalizzata dall’instabilità che permane nel Sahel.

Dopo il lungo forzato isolamento, dovuto alla situazione di instabilità che permane nella regione del Sahel, il tour operator Kanaga Africa Tours torna a organizzare un viaggio – dal 25 gennaio al 4 febbraio- in quelle regioni del Mali dove le attuali condizioni di sicurezza permettono di apprezzare il patrimonio culturale del Paese.

Per comprendere la ricchissima cultura maliana e il suo variopinto mosaico di tradizioni e popoli, è necessario risalire alle sue radici più profonde che nascono tra le verdi colline del Pays Mandingue, terra impregnata di mito e di spiritualità ancestrale.

Un viaggio nella cultura più autentica del Mali, tra divinazioni e danze propiziatorie dei valorosi cacciatori bambara (donso) e antiche leggende cantate dai griots. Luoghi storici dove Soundjata Keita e il generale Kamandjan Camara, nel Medioevo, pronunciarono oralmente la prima carta dei diritti umani in Africa e compirono le loro gesta eroiche, tra grotte sacre e archi rocciosi miracolosi. Paesaggi incantati e cascate nascoste tra le spaccature della roccia, vallate di manghi e piante selvatiche dai poteri terapeutici, piccoli villaggi di argilla dove si dice che gli abitanti posseggano ancora il potere occulto di trasformarsi in leoni.

Ma l’essenza del Mali è anche la caotica contemporaneità della capitale Bamako, con il suo fermento culturale, le sue contraddizioni e la sua “fantasiosa” decadenza urbana. Due facce della stessa medaglia.

Il Musée National, che conserva reperti di inestimabile valore provenienti dal sito di Djene-Djeno e dalla Regione Dogon, un tempo abitata dall’antica popolazione Tellem; il movimentato Grande Marché, dove perdersi per ore, il pittoresco mercato dei feticci, tra ossa, pelli animali e portafortuna di tutti i tipi (gris-gris), fino a quello del riciclo, tra un horror vacui acustico e fuliginoso, che riporta a nuova vita i metalli riciclati; dulcis in fundo l’incontro con il marionettista/artista/stregone Yaya Coulibaly, che custodisce la più grande collezione di marionette del Mali e tramanda questa antica arte teatrale, scultorea e terapeutica in giro per il mondo.

Il viaggio speciale di Kanaga Africa Tours – dal 25 gennaio al 4 febbraio – coinciderà inoltre con i due festival più importanti del Mali, quello di cultura dogon “Ogobagna”, a Bamako, tra spettacoli di lotta tradizionale e danze delle maschere, ed il Festival sul Niger di Ségou, con concerti live, vernissage e corse di piroghe.

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