Ruanda: genocidio Tutsi, la Francia accusata di “complicità di fatto”

di claudia

Un tribunale amministrativo di Parigi ha esaminato un’istanza presentata da vittime del genocidio dei Tutsi e da due associazioni, “Rwandais Avenir” e il “Collectif des parties civiles pour le Rwanda” (Cpcr), che accusano la Francia di “complicità di fatto” nel genocidio del 1994 in Ruanda. A riportarlo sono oggi i media francesi, sottolineando come si tratti della prima azione legale di questo tipo in sede amministrativa, dopo diversi tentativi non riusciti in ambito penale. Secondo l’avvocato dei ricorrenti, la Francia avrebbe mantenuto rapporti con il regime hutu al governo a Kigali all’epoca, ignorando le segnalazioni e offrendo supporto, aggravando così il massacro.

Il cuore della controversia legale è se tali atti possano essere considerati “atti di governo” e quindi coperti da immunità diplomatica. Il rapporto di una commissione storica, guidata da Vincent Duclert, ha evidenziato responsabilità “lourdes et accablantes” del governo francese ma non ha riconosciuto una complicità diretta. I querelanti richiedono un risarcimento fino a 33 milioni di euro per le vittime e 21 milioni per ogni associazione coinvolta. Il verdetto è atteso per il 14 novembre, una decisione che potrebbe costituire un precedente importante per le richieste di risarcimento delle vittime e per il riconoscimento della responsabilità della Francia in questa tragedia storica.

Condividi

Altre letture correlate: