Ruanda – Kigali espelle 1.300 burundesi

di Enrico Casale
burundesi in ruanda

Le autorità del Ruanda hanno espulso oltre 1.300 cittadini burundesi che si sono rifiutati di essere trasferiti nei campi profughi del paese. Lo ha riferito il governatore della provincia burundese di Kirundo, Melchior Nankwahomba , secondo cui ai profughi burundesi è stata offerta l’alternativa di essere trasferiti nei campi profughi o di essere rimpatriati nel loro paese. “Coloro che si sono rifiutati di essere trasferiti nei campi profughi sono stati cacciati e spogliati dei loro beni”, ha denunciato il governatore citato dall’emittente britannica “Bbc”. Il Ruanda ospita attualmente 77 mila cittadini provenienti dal Burundi in fuga dal paese dopo le violenze esplose nel paese a seguito della candidatura per un terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza. Proprio la scorsa settimana un nuovo rapporto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha accusato il Ruanda di continuare a sostenere i ribelli burundesi nel tentativo di destabilizzare il regime di Nkurunziza. Già nei mesi scorsi sia l’Onu che il governo di Bujumbura avevano più volte puntato il dito contro il presidente ruandese Paul Kagame, che avrebbe non solo fornito riparo ai leader del tentato golpe fallito nel maggio del 2015 in Burundi, ma anche avviato attività di addestramento a favore dei ribelli. Accuse che, secondo fonti diplomatiche occidentali, sarebbero state riprese in un nuovo rapporto del Consiglio di sicurezza, secondo cui l’addestramento, il finanziamento e il sostegno logistico ai ribelli burundesi da parte del Ruanda non sarebbe terminato lo scorso anno. Il documento dovrebbe essere discusso proprio nella giornata di oggi dalla Commissione sanzioni del Consiglio di sicurezza. Il Ruanda, dal canto suo, ha sempre negato ogni accusa e il presidente Kagame ha affermato di recente che la crisi in Burundi è causata dalla leadership di Bujumbura. Le violenze in corso nel paese sono costate finora la vita a quasi 500 persone e hanno costretto altre 200 mila a lasciare le proprie abitazioni.
(17/06/2016 Fonte: Agenzia Nova)

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