Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, ha annunciato ieri che si candiderà per un quarto mandato alle elezioni presidenziali del prossimo anno. “Sì, sarò davvero un candidato”, ha detto Kagame alla rivista in lingua francese Jeune Afrique.
Alla domanda su cosa penserà l’Occidente circa la sua decisione di candidarsi di nuovo, Kagame ha risposto: “Mi dispiace per l’Occidente, ma quello che pensa l’Occidente non è un mio problema. Sono felice della fiducia che i ruandesi hanno in me. Li servirò sempre, quanto più potrò”.
Kagame in aprile aveva dichiarato che non vedeva l’ora di ritirarsi e di cedere il potere, dopo 23 anni in carica come presidente e, precedentemente, come primo ministro dopo la guerra civile. Il partito al governo, il Fronte patriottico ruandese (Rpf-Inkotanyi), ha mantenuto Kagame come presidente nel congresso dello scorso aprile: Kagame è alla guida del partito dal 1998.
Kagame è presidente del Ruanda dal 2000: un controverso referendum nel 2015 ha rimosso il limite costituzionale di due mandati per i presidenti. Le ultime elezioni, nel 2017, sono state vinte da Kagame con il 98,8% dei voti.
Sotto la presidenza Kagame, il Ruanda è uscito dal genocidio e gode oggi di una notevole stabilità politica, oltre ad essere una delle economie più virtuose dell’Africa orientale e dell’intero continente; tuttavia, i critici e diversi gruppi per i diritti umani accusano il governo Kagame di limitare le libertà politiche e di reprimere il dissenso.
