La Russia costruirà almeno sei nuove basi militari in Africa. È quanto emerge da un rapporto segreto del ministero degli Esteri tedeschi reso pubblico dal quotidiano Bild. Il documento riservato parla di “nuove ambizioni della Russia per l’Africa” e sostiene che il presidente russo Vladimir Putin ha fatto dell’Africa “una priorità assoluta”. Le sei basi sorgerebbero in Repubblica Centrafricana, Egitto, Eritrea, Madagascar, Mozambico e Sudan. Paesi strategici, perché tutti ricchissimi di risorse naturali, ma che, in gran parte, sono rette da regimi non democratici.
Queste basi sono l’evoluzione di una strategia che, negli ultimi anni, ha portato Mosca a siglare intese di cooperazione militare con 21 Paesi in Africa. Alcune di queste intese prevedono la costruzione di basi militari, tutte l’addestramento (in parte segreto e in parte ufficiale) dei soldati di quei Paesi. Secondo il rapporto, 180 istruttori dell’esercito russo erano attualmente nella Repubblica Centrafricana e “una ventina di militari maliani vengono addestrati in Russia ogni anno”.
La Russia non mira solo a un dispiegamento permanente di proprie truppe in Africa, ma fa anche affidamento su società private , come il famoso Gruppo Wagner, che sostiene apertamente il generale libico Khalifa Haftar.
Le capacità delle forze armate e dei mercenari russi sono, secondo il rapporto, “di grande interesse per i regimi autocratici che possono utilizzali contro il loro stesso popolo”.
Nel frattempo, la Russia è già un importante fornitore di armi. Con una quota di mercato del 37,6%, la Russia è il primo esportatore di armi in Africa, seguita dagli Stati Uniti con il 16%, la Francia con il 14% e la Cina con il 9%. Secondo quanto riferito, l’Algeria rimane il principale destinatario di armi russe in Africa, seguita da Egitto, Sudan e Angola.