a cura di Marco Trovato
Mille colline ammantate dal verde e coni vulcanici arrampicati nel cielo, fiumi scintillanti e villaggi pittoreschi, piantagioni rigogliose e città piene di vita, foreste equatoriali e savane brulicanti di animali selvatici. Incastonato nel cuore del continente, il piccolo Rwanda – esteso quanto la Sicilia – è un’Africa in miniatura che in pochi giorni di viaggio permette di ammirare una grande varietà di ambienti, che lasceranno nei visitatori ricordi indelebili. Si parte dalla capitale Kigali – una metropoli ordinata, pulita e sicura –, dove si alternano quartieri residenziali, mercati popolari, spazi dedicati al coworking, gallerie d’arte, internet café, edifici avveniristici come l’iconico Convention Center: sede di importanti fiere dell’industria tecnologica, simbolo di una nazione proiettata nel futuro, hub regionale del mondo dell’hi-tech e fucina di startup digitali. Immancabile una visita al Memoriale del Genocidio, che commemora il milione di vittime della carneficina avvenuta nella primavera del 1994, una terrificante pagina di storia che non può essere ignorata per capire il Rwanda di oggi.
Da Kigali si dipana una ragnatela di strade asfaltate che serpeggiano tra le alture e permettono in poche ore di raggiungere ogni angolo del Paese. Non resta che noleggiare un’auto e percorrerle – senza correre: le autorità sono inflessibili nel far rispettare i limiti di velocità con una capillare rete di implacabili autovelox – per scoprire i tesori naturalistici celati nel territorio. Il Parco Nazionale dei Vulcani, estrema propaggine nord-occidentale, è costellato dalle maestose vette vulcaniche (inattive da parecchi secoli) del massiccio dei Virunga: superano i 4.500 metri di altitudine e sono completamente ricoperte dalla fitta selva equatoriale. È il regno degli ultimi gorilla di montagna, specie in via di estinzione, che possono essere ammirati in tutta la loro regale imponenza durante un’escursione guidata dai ranger locali.
Seguendo le tracce lasciate dai primati si cammina lungo i sentieri che si dipanano nella foresta – animata dai canti di duecento specie di uccelli endemici e dai richiami delle rare e invisibili scimmie dorate – fino all’incontro ravvicinato coi gorilla: un’emozione forte, unica, che da sola vale il viaggio. Chi non soffre di vertigini può vivere l’esperienza di una camminata su un ponte sospeso a 70 metri di altezza sopra la lussureggiante selva montana del Parco Nazionale di Nyungwe. Il “canopy walkway”, lungo 160 metri, permette di esplorare e contemplare da una prospettiva inedita il paesaggio incontaminato, punteggiato da farfalle e orchidee colorate, avvolto da una bellezza primordiale.
Dopo tanta adrenalina ci si può rilassare sulle sponde del Lago Kivu, nelle cui acque color verde smeraldo si specchiano magnifiche montagne ricoperte da pini ed eucalipti. La città di Rubavu, precedentemente conosciuta con il nome di Gisenyi, nota località balneare ai tempi delle colonie, conserva antiche e graziose dimore, hotel di charme, locali alla moda, ideali per un cocktail al tramonto. Da qui, in direzione sud, parte il Congo Nile Trail, percorso naturalistico di 227 chilometri che attraversa paesaggi mozzafiato, colline terrazzate con bananeti e piantagioni di caffè, fino alla località di Rusizi, nella parte meridionale del lago. Si può percorrere a piedi o in mountain bike. In alternativa, sull’acqua, in kayak.
Per concludere ci si può spingere al Parco Nazionale dell’Akagera, con le sue savane e zone umide popolate dalla fauna selvatica: bufali, elefanti, leoni, zebre, giraffe, ippopotami e coccodrilli. Per assicurarsi il maggior numero di avvistamenti è consigliabile rivolgersi alle guide del parco o affidarsi ai safari organizzati ogni giorno dai lodge locali. A poca distanza sarà possibile organizzare una visita alle scenografiche piantagioni di tè, curate come giardini, e fattorie d’epoca coloniale – come quelle di Gisovu o di Gisakura – che ancor oggi producono ed esportano in tutto il mondo le prelibate foglie e bustine (da acquistare e portare in valigia a casa). Non resta che programmare la partenza consultando il sito dell’ufficio turistico rwandese (visitrwanda.com): i periodi migliori vanno da giugno a metà settembre e da dicembre a febbraio, durante le stagioni secche.
E chi desidera viaggiare con la rivista Africa può richiedere informazioni o prenotare, fin da ora, il proprio posto nel viaggio in Rwanda in programma per l’estate 2025, inviandoci una mail: viaggi@africarivista.it