Rwanda, prima udienza per Rusesabagina

di AFRICA

Paul Rusesabagina, la cui storia durante il genocidio rwandese del 1994 ha ispirato il film Hotel Rwanda, è stato incriminato formalmente per terrorismo, omicidio e finanziamento della ribellione da un tribunale di Kigali. La polizia ruandese aveva annunciato alla fine di agosto, con sorpresa di tutti, l’arresto di Rusesabagina, accesso critico del governo di Paul Kagame, che vive in esilio negli Stati Uniti e in Belgio dal 1996. Hôtel Rwanda descrive come il signor Rusesabagina, un hutu sposato con una tutsi, nel 1994 abbia salvato più di 1.200 persone ospitate nell’Hôtel des Mille Collines a Kigali, di cui era il direttore, usando la sua influenza con la milizia hutu.

Una forte presenza della polizia è stata visibile durante questa prima udienza a Kigali, dove Paul Rusesabagina è arrivato circondato dai suoi avvocati. Il magistrato che ha presieduto l’udienza ha letto i 12 capi di accusa a carico dell’imputato, tra le altre: terrorismo, formazione e finanziamento di gruppi militanti, omicidio e incendio doloso. L’imputato, che indossava una maschera, una giacca a quadri e pantaloni color cachi, non ha parlato in tribunale e i suoi avvocati hanno respinto le accuse a suo carico. «Le accuse contro il mio cliente non sono valide. Non dovrebbe essere accusato di crimini commessi da altri, anche se ha stretto una partnership con loro», ha detto il suo avvocato David Rugaza alla Corte primaria di Kagarama, a sud-est di Kigali. «Su questa base, dovrebbe essere immediatamente rilasciato su cauzione», ha aggiunto.

Paul Rusesabagina ha fondato nel 2018 il Movimento ruandese per il cambiamento democratico (MRCD), sospettato di avere un’ala armata, il Fronte di liberazione nazionale (FLN), un gruppo considerato terrorista da Kigali. Il Rwanda Investigation Bureau (RIB) ha indicato di aver beneficiato della cooperazione internazionale, senza specificare quale Paese fosse coinvolto. Human Rights Watch (HRW) ha sottolineato venerdì che il signor Rusesabagina è stato vittima di una “sparizione forzata” per la quale le autorità ruandesi dovrebbero rispondere pienamente. Secondo i familiari, Rusesabagina è stata rapito durante un suo viaggio a Dubai, spiegando che non sarebbe mai tornato in Rwanda di sua volontà. Il presidente ruandese Paul Kagame ha negato che sia stato rapito, ma ha lasciato intendere che potrebbe essere stato ingannato riguardo alla sua destinazione finale.

Dopo aver lasciato Hotel Rwanda, i sopravvissuti al genocidio, che secondo l’Onu ha provocato 800.000 vittime, hanno messo in dubbio l’eroismo del signor Rusesabagina, accusandolo di aver approfittato delle loro sofferenze.

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