A due anni dalla rottura del cessate il fuoco tra le forze sahrawi e le forze marocchine, il 13 novembre 2020, il presidente della Repubblica sahrawi, leader del Fronte Polisario, Brahim Gali, ha fatto sapere che il Polisario riafferma la propria disponibilità a collaborare con gli sforzi delle Nazioni Unite per la decolonizzazione del Sahara occidentale ma non accetterà un approccio contrario al diritto internazionale, né alienerà il diritto dei Sahrawi persone all’autodeterminazione e all’indipendenza. Lo riferisce il sito Por un Sahara libre, citando l’agenzia sahrawi Sps.
Il Segretario generale del Fronte Polisario ha anche chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di consentire alla Minurso (missione dell’Onu nella regione) di svolgere la missione per la quale è stata creata e di “costringere il Marocco a porre fine a tutte le restrizioni che ostacolano l’applicazione del Piano di Accordo ONU-UA del 1991, l’unico accordo sostenuto dalle due parti in conflitto e approvato dal Consiglio di Sicurezza”.
Il presidente saharawi ha chiesto all’Unione africana di intensificare gli sforzi per “decolonizzare l’ultima colonia in Africa”, esprimendo “la disponibilità della nazione a lavorare per la risoluzione del conflitto con il suo vicino marocchino, nel rigoroso rispetto dei principi dell’Atto costitutivo dell’Ua, secondo i confini ereditati dall’indipendenza e dal rispetto reciproco e dal buon vicinato”.
Il leader saharawi ha inoltre esortato l’Ue a “rispettare le disposizioni del diritto internazionale, del diritto internazionale umanitario e delle risoluzioni della Corte europea sullo status giuridico del Sahara occidentale, che considera i due Paesi come due territori separati e distinti, e ritiene che nessuna parte ha il diritto di firmare accordi con la parte marocchina, relativi ai territori, allo spazio aereo o alle acque territoriali del Sahara occidentale”.
La testata filo sahrawi sostiene che “il Marocco, con l’appoggio e l’approvazione della Francia, continua ad agire nell’impunità e continua con le sue pratiche coloniali e i suoi tentativi di imporre con la forza la politica del fatto compiuto nel Sahara occidentale” e accusa il Marocco di aver imposto molti ostacoli al processo di pace.
Il 13 novembre 2020, le forze armate reali hanno compiuto un intervento per rimuovere il blocco imposto in segno di protesta da militanti del Polisario al valico El Guerguerat, importante snodo commerciale. L’episodio ha segnato l’inizio di una nuova escalation di tensioni tra il Marocco e il Polisario, appoggiato dall’Algeria.
Oggi ricorre peraltro l’anniversario degli accordi di Madrid, con i quali la Spagna ratificò, il 14 novembre 1975, la decolonizzazione del Sahara Occidentale, affidando la gestione provvisoria del territorio a un’unità politica tradizionale nella quale furono coinvolti il Marocco e la Mauritania.