Sahara occidentale, è morto il Presidente dei saharawi

di Enrico Casale

saharawiIeri, 31 maggio, è morto Mohamed Abdelaziz, Segretario generale del Fronte Polisario e il presidente in esilio della Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi (Rasd), il movimento che si batte per l’indipendenza del Sahara Occidentale dal Marocco. L’annuncio è stato dato dall’agenzia di stampa algerina Aps e poi confermato dall’agenzia di stampa saharawi.

Nato nel 1947, faceva parte dalla potente tribù di Reguibat. Nel 1972 Mohamed Abdelaziz partecipa alla fondazione del Fronte Polisario, nato con il forte sostegno dell’Algeria. L’obiettivo del movimento era difendere a tutti i costi l’indipendenza dell’allora colonia spagnola sulla quale aveva messo le sue mire il Marocco. Il regime di Franco è al tramonto e si sa che, presto o tardi, la Spagna lascerà la colonia. Ma su di essa (e sui suoi fosfati di cui è ricchissima), il Marocco sta già pensando di estendere la propria sovranità. Cosa che avviene non appena le truppe e i coloni di Madrid lasciano il campo. Mohamed Abdelaziz, un nazionalista laico, deve però aspettare quattro anni e la morte di El-Ouali Mustapha Sayed, prima di essere eletto «Presidente» della Repubblica Saharawi. Carica alla quale viene riconfermato per dodici volte fino al 2015.

saharawiIntanto il Sahara Occidentale diventa parte integrante del territorio marocchino. Rabat risponde colpo su colpo alle azioni di guerriglia del Polisario. E, proprio per contrastarne le infiltrazioni dall’Algeria (Paese nel quale ha le proprie basi), Rabat costruisce un muro lungo più di duemila chilometri, protetto da ampi campi minati. La lotta sul campo tra Polisario e Marocco (che è anche lotta tra il blocco occidentale e quello orientale) termina con il cessate il fuoco firmato dalle parti nel 1991. All’intesa dovrebbe seguire un referendum per l’autodeterminazione del popolo saharawi. La consultazione non si terrà mai. La missione dell’Onu non riesce infatti a imporre al Marocco la consultazione.

La situazione entra in uno stallo pericoloso. Le nuove generazioni di saharawi sono cresciute in maggioranza nei campi allestiti in Algeria. Non conoscono il loro Paese e, soprattutto, non seguono più le direttive del Fronte Polisario, i cui capi hanno perso dinamismo e intraprendenza. Molti ragazzi si fanno abbagliare dalle sirene del fondamentalismo islamico. Alcuni movimenti radicali si stanno infatti facendo strada tra la popolazione in esilio. È questa, oltre ovviamente all’indipendenza, la sfida maggiore che dovrà affrontare la nuova leadership del Polisario. E, in particolare il successore di Mohamed Abdelaziz (che lui non ha indicato). L’interim dovrebbe essere assicurata dal Presidente del Consiglio Nazionale, Khatri Addouh.

 

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