Una società cinese non importerà più, attraverso la sua filiale in Brasile, roccia fosfatica dal Sahara occidentale. Lo comunica l’organizzazione Western Sahara Resource Watch (Wsrw), che aveva tracciato le spedizioni di roccia fosfatica dal Sahara occidentale – territorio occupato dal Marocco, nella visione l’organizzazione filo sahrawi – a un complesso industriale a Cubatão, in Brasile.
Dietro questi fatti c’erano due importatori, afferma Wsrw. Una delle due società, la Copebras, filiale in Brasile della società China Molybdenum, non ha risposto a una richiesta dei media brasiliani a seguito della rivelazione. Wsrw ha anche contattato laChina Molybdenum all’inizio di quest’anno, senza alcuna risposta, ma è stato dopo un’interrogazione da parte di alcuni investitori nella società che si è deciso di sospendere gli acquisti.
“Abbiamo avuto un buon dialogo con l’azienda, ci hanno assicurato che si trattava di un incidente occasionale e che è un argomento che stanno seguendo da vicino. La società ha chiarito che non acquisterà fosfato, senza ulteriore diligenza” ha detto a Wsrw Kiran Aziz, analista senior di Klp Asset Management in Norvegia.
Western Sahara Resource Watch ha identificato tre spedizioni in Brasile nel 2020 e due nel 2019, con un carico totale di circa 166.600 tonnellate. Da dicembre 2020 non sono state effettuate spedizioni di roccia fosfatica dal Sahara occidentale al Brasile. Da quanto appreso da Wsrw da fonti in Brasile nel dicembre 2020 anche un’altra società era coinvolta nelle importazioni di roccia dal territorio. Tale società ha però negato ai media brasiliani il suo coinvolgimento.
Wsrw spiega che, poiché l’esportazione del minerale dal Sahara occidentale alla società canadese Nutrien dal Marocco è terminata nel 2018 a seguito delle pressioni dei suoi investitori, l’esportazione totale dal territorio è stata quasi dimezzata. “Da allora, il Marocco ha cercato di trovare nuovi clienti a livello internazionale per il controverso prodotto. Le esportazioni sono riprese in Messico nel luglio 2021, per la prima volta dal 2014. E poi le aziende brasiliane hanno importato nel 2019-2020, per la prima volta dopo molti anni”.
Western Sahara Resource Watch sostiene che le operazioni commerciali nel territorio non autonomo possono essere considerate legalmente, politicamente ed eticamente difendibili solo se il popolo saharawi presta il suo consenso. Per questo, l’organizzazione cerca le aziende che operano nel territorio e fanno opera di sensibilizzazione affinché si ritirino.