Sahara Occidentale, no a un progetto di spartizione

di claudia

Un progetto per la “spartizione” del Sahara Occidentale presentato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu è stato respinto “categoricamente”, ieri, dai separatisti sahrawi. Il Marocco e il Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria, si contendono il territorio da mezzo secolo con Rabat che controlla il territorio e ne rivendica la sovranità e i separatisti che chiedono l’autodeterminazione.

Questo progetto di “spartizione”, ha detto Staffan de Mistura, l’inviato delle Nazioni Unite per il Sahara Occidentale, “permetterebbe, da un lato, di creare uno Stato indipendente nella parte meridionale e, dall’altro, di integrare il resto del Territorio come parte del Marocco. 

Tuttavia, secondo l’Afp, De Mistura ha detto di “dispiacersi” che “né Rabat né il Fronte Polisario” abbiano espresso il minimo “segno di volontà” di andare oltre nelle consultazioni.

Il Fronte Polisario è contro ogni proposta o iniziativa, da qualunque parte provenga, che non sancisca né garantisca pienamente il diritto inalienabile, non negoziabile del popolo Saharawi all’autodeterminazione e l’indipendenza, o che non rispetti l’integrità territoriale del Sahara Occidentale, si legge in un comunicato diffuso su X dal suo rappresentante diplomatico presso l’Onu, Sidi Omar. Né il Marocco né l’Algeria hanno al momento reagito.

Staffan de Mistura

Mercoledì sera, durante il Consiglio a porte chiuse, Staffan de Mistura, ha affermato di aver “in tutta discrezione, ripreso e riattivato con tutte le parti interessate il concetto di spartizione del territorio”, secondo dichiarazioni che non sono state rese pubbliche e di cui però l’Afp è venuta a conoscenza.

Nominato nell’ottobre 2021, Staffan de Mistura si trovava ancora all’inizio del mese nei campi profughi saharawi di Tindouf, in Algeria, con funzionari del Polisario.

L’Onu monitora sul posto tramite la Missione delle Nazioni Unite per l’organizzazione di un referendum nel Sahara Occidentale (Minurso): il suo mandato dovrebbe essere rinnovato fino al 31 ottobre 2025 a seguito del Consiglio di Sicurezza del 30 ottobre.

Vasta distesa desertica di 266.000 chilometri quadrati a nord della Mauritania, il Sahara Occidentale è l’ultimo territorio del continente africano il cui status postcoloniale – era una colonia spagnola – non è stato risolto: il Marocco controlla più dell’80% a ovest, il Fronte Polisario meno del 20% a est, separati da un muro di sabbia e da una zona cuscinetto sotto il controllo delle forze di pace delle Nazioni Unite.

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