Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di prorogare il mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara occidentale (Minurso) fino al 31 ottobre 2023, adottando la risoluzione 2654 (2022). La proroga è stata adottata con 13 voti favorevoli e 2 astensioni, ovvero quelli della Federazione Russa e del Kenya, secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu.
Il testo redatto dagli Stati Uniti d’America sottolinea fin dall’inizio che è necessario pervenire a una “soluzione politica realistica, pragmatica, duratura e reciprocamente accettabile” alla questione del Sahara occidentale. Una soluzione che, ha aggiunto lo stesso testo, si basa sul “compromesso”, e che è importante “adattare l’azione strategica della Minurso e destinare a questo fine le risorse delle Nazioni Unite”.
Il documento ha formulato 17 raccomandazioni e precisato che il Consiglio di Sicurezza “appoggia pienamente” gli sforzi del Segretario Generale e del suo Inviato Personale per facilitare i negoziati al fine di raggiungere una soluzione della questione del Sahara Occidentale, “sfruttando i risultati del precedente Inviato personale”.
In questo senso, aggiunge il documento, il Consiglio “esorta con forza il Marocco, il Fronte Polisario, Algeria e Mauritania a collaborare con l’Inviato personale durante tutto il processo, in uno spirito di realismo e compromesso, per portarlo a compimento”.
Invita inoltre le parti a “riprendere i negoziati sotto l’egida del Segretario generale, senza precondizioni e in buona fede, tenendo conto degli sforzi compiuti dal 2006 e dei nuovi sviluppi da allora”.
Il Segretario Generale è pregato di informare periodicamente il Consiglio, ogniqualvolta lo ritenga utile, sull’andamento dei negoziati tenuti sotto il suo auspicio, sull’attuazione della presente risoluzione, sulla valutazione dell’operato della Missione e sulla misure adottate per superare le difficoltà incontrate. Dovrà inoltre presentare al Consiglio una relazione sulla situazione nel Sahara occidentale ben prima della fine del mandato della Missione.
Dopo l’adozione, il rappresentante degli Stati Uniti ha accolto con favore il “pieno appoggio” dato dal Consiglio al nuovo Inviato personale del Segretario generale per il Sahara occidentale, nelle parole del preambolo della risoluzione. Per “gli Stati Uniti, il piano di autonomia proposto dal Marocco è realistico ed equo e potrebbe soddisfare le popolazioni”. Stessa posizione espressa dagli Emirati Arabi Uniti, il cui rappresentante ha accolto con favore l’approccio costruttivo del Consiglio e la formulazione “equilibrata” della risoluzione. A favore di una soluzione duratura basata sul compromesso, il rappresentante del Gabon si è detto convinto che “questa risoluzione sosterrà gli sforzi dell’inviato personale del segretario generale per rilanciare il processo politico tra i vari protagonisti”.
Il Brasile, invece, ha ritenuto che “il testo avrebbe potuto essere più equilibrato su alcuni degli elementi innovativi che sono stati presentati”.
Anche il Marocco ha accolto con favore il testo della risoluzione.