Sahel: morti in aumento nonostante affermazioni delle giunte militari

di AFRICA

di Celine Nadler

Il numero di persone uccise nella regione centrale del Sahel in Africa è in aumento quest’anno, contraddicendo le affermazioni dei governanti militari del Mali, del Burkina Faso e ora del Niger secondo cui stanno affrontando l’insicurezza. Lo riferisce Bloomberg, citando i dati del progetto di localizzazione dei conflitti armati e dati sugli eventi Acled, secondo i quali insorti, gruppi armati, forze statali e mercenari stranieri hanno ucciso almeno 7.800 civili nell’area durante i primi sette mesi di quest’anno.

Il Paese più colpito è il Burkina Faso, che ha subito due colpi di Stato nel 2022, seguito dal Mali, dove i militari hanno preso il controllo nel 2020 seguito da un ulteriore cambio di governo con la forza un anno dopo. Il capo della guardia presidenziale del Niger si è dichiarato il mese scorso il nuovo leader del Paese ricco di uranio, in quello che sarebbe stato il sesto colpo di Stato riuscito negli ultimi tre anni in tutta la regione impoverita.

Alcuni degli attacchi registrati sono compiuti da gruppi affiliati allo Stato islamico e ad al-Qaeda, da tempo attivi nella regione. “I leader militari in quei Paesi lottano per contenere le insurrezioni islamiste”, ha affermato Jose Luengo-Cabrera, l’analista del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) che ha compilato i dati Acled.

I governanti del Mali hanno progettato la partenza delle truppe francesi e delle Nazioni Unite e ora si affidano a circa 1.000 mercenari del gruppo russo Wagner per sostenere i propri militari.

In Burkina Faso, i militanti che assediano città e villaggi hanno lasciato più di 40.000 persone a rischio di fame, secondo l’International Rescue Committee. Hanno inoltre sfollato oltre 2 milioni di persone, secondo i dati analizzati da Luengo-Cabrera.

Al contrario, il numero di persone uccise in Niger, che era sotto il dominio civile fino al colpo di Stato dello scorso 26 luglio, è diminuito. I nuovi leader in Niger hanno criticato il governo del deposto leader Mohamed Bazoum per aver negoziato con alcuni gruppi dell’insurrezione e aver liberato alcuni leader precedentemente imprigionati.

La Francia mantiene una forza di 1.500 uomini in Niger, anche se i nuovi governanti hanno posto fine all’accordo militare. Gli Stati Uniti hanno una base di droni da 110 milioni di dollari nella città desertica di Agadez e circa 1.000 soldati statunitensi sono schierati nell’area per addestrare le forze speciali nigerine.

Condividi

Altre letture correlate: