I capi di Stato della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), che si sono riuniti nuovamente in un vertice di emergenza ieri ad Accra, in Ghana, hanno imposto sanzioni contro la giunta militare che ha preso il potere in Guinea e rovesciato il presidente Alpha Condé
Nel comunicato finale della Conferenza, Ecowas ha annunciato “il divieto di viaggio per i membri del Comitato nazionale per il raggruppamento e lo sviluppo (Cnrd) e per i membri delle loro famiglie, oltre che il congelamento dei loro beni finanziari”. Ecowas ha anche confermato la sospensione della Guinea “da tutti gli organismi” della comunità economica “fino al ripristino dell’ordine costituzionale”.
Dalla nota si apprende che l’organismo ha chiesto “lo svolgimento, entro sei mesi, di elezioni presidenziali e legislative per il ripristino dell’ordine costituzionale nella Repubblica di Guinea” e ha vietato ai membri della giunta di candidarsi alle elezioni. Ecowas ha ribadito la sua ferma condanna del colpo di Stato del 5 settembre e ha riaffermato la sua richiesta di “rilascio immediato e incondizionato del presidente Alpha Condé” invitando l’Unione africana, le Nazioni Unite e i partner internazionali ad approvare le decisioni prese e a sostenere il ripristino dell’ordine costituzionale nel Paese.
I membri della conferenza hanno chiesto all’attuale presidente dell’Ecowas, il presidente del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, di visitare al più presto la Guinea, per notificare personalmente le decisioni della conferenza. I capi di Stato e di governo dell’Ecowas avevano già tenuto un vertice straordinario, in videoconferenza, l’8 settembre sulla situazione politica in Guinea, in seguito al quale avevano già sospeso il Paese dai suoi organi decisionali. Dopo il primo vertice, una missione di alto livello era stata inviata in Guinea per valutare la situazione nel Paese e riferire ai capi di Stato dell’Ecowas.
Guidata da Mamady Doumbouya, ex membro della Legione straniera francese, la giunta al potere in Guinea ha nel frattempo iniziato martedì scorso a tenere consultazioni con vari personaggi pubblici e gruppi del Paese, inclusi partiti politici e leader religiosi. Colloqui, che nelle intenzioni dei militari, dovrebbero portare alla formazione di un nuovo governo.
Doumbouya e gli altri soldati dietro il colpo di Stato hanno affermato di aver estromesso Condé a causa delle preoccupazioni per la povertà e la corruzione dilagante, ma hanno anche fatto riferimento alle modifiche costituzionali volute da Condé per assicurargli un terzo mandato, contestato dall’opposizione. Quello della Guinea è stato il terzo pronunciamento militare in Africa occidentale nell’ultimo anno.