La prima manifestazione dell’anno delle Forze vive della Guinea (Fvg, cartello politico-sociale di opposizione alla giunta militare) si è conclusa con un morto, scontri e tanti feriti. La morte per arma da fuoco di un manifestante è stata registrata a Sofonia, nella capitale guineana Conakry, al centro degli scontri di ieri tra polizia e manifestanti. Almeno sette manifestanti sono stati arrestati a Koloma.
La manifestazione, negli intenti “pacifica”, era stata convocata proprio dalle Forces vives de Guinée (Fvg), che il 25 dicembre in un comunicato stampa avevano annunciato di non riconoscere più i militari al potere a partire dalla data che segna la fine della transizione secondo l’accordo tra la Comunità economica degli Stati africani dell’Occidente (Ecowas) e la giunta che governa il Paese dal colpo di Stato di settembre 2021, ovvero dal 31 dicembre. Le Fvg, collettivo politico composto da partiti e soggetti della società civile, chiede la realizzazione di una transizione immediata del potere ai civili e ha invitato i guineani a una serie di manifestazioni a partire da ieri, lunedì 6 gennaio.
La vittima sarebbe stata uccisa da “una pallottola nello stomaco: aveva 20 anni e si chiamava Mamadou Baïlo Sidibé”, ha detto Oumar Sidibé, padre della vittima, in una testimonianza riferita dal quotidiano online africaguinee.com. Questa prima manifestazione era stata vietata dal ministero dell’Amministrazione territoriale e del decentramento perché non “è stata presentata alcuna dichiarazione alle autorità locali”, ragion per cui era stato imposto un imponente sistema di sicurezza nelle principali strade della capitale. Tuttavia, in alcuni luoghi della capitale sono scoppiati scontri tra polizia e manifestanti, in particolare a Sofonia Rails, Bomboli, Bambeto e Cirage. Anche le attività commerciali sono rimaste chiuse.