Sarà beatificata il 26 maggio nella cattedrale di Piacenza suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata, originaria di Rezzanello, uccisa il 17 settembre 2006 a Mogadiscio in Somalia e riconosciuta martire «in odium fidei». Suor Leonella sapeva molto bene che stando a Mogadiscio avrebbe rischiato la vita. Eppure è rimasta al suo posto, assieme a quel minuscolo drappello di consorelle che da anni si prodigavano a servizio dei più poveri e abbandonati. Per chi le ha viste all’opera nell’orfanotrofio Sos Kinderdorf o prodigarsi nel vicino ospedaletto di pediatria, sembravano essere una sorta di piccolo manipolo “non violento” di caschi blu di Dio col velo in testa, una straordinaria forza d’interposizione evangelica dispiegata per seminare i germi di una nuova umanità. Lungi da ogni forma di proselitismo, suor Leonella ha testimoniato l’amore di Dio, in quella remota periferia del mondo, dimenticata da tutto e da tutti, non lontano dal tristemente noto “check-point pasta” in cui nel luglio del 1993 morirono tre soldati del nostro contingente di pace. In fondo ciò che stava davvero a cuore a suor Leonella era il riscatto di quella umanità dolente immolata quotidianamente sull’altare dell’egoismo umano dai famelici Signori della guerra. «Dulce et decorum est pro patria mori», scriveva Orazio: «è cosa dolce e degna morire per la patria». Ma per questa missionaria della Consolata il sacrificio della vita è andato ben oltre l’eroismo avendo il suo impegno un orizzonte molto più ampio, quello della fede. Vengono alla mente le parole del beato Charles de Foucauld: «Appena ho creduto che c’era un Dio, compresi che non potevo fare altrimenti che vivere solo per Lui». Di questa stoffa sono fatti i martiri come suor Leonella. Ecco perché sarebbe auspicabile che l’Italia rendesse omaggio a questa nostra connazionale la quale ha camminato lungo il sentiero del martirio, in quella terra dove sono già caduti altri missionari – ahimè in gran parte ignorati dalla grande stampa – del calibro di monsignor Salvatore Colombo (1989), padre Pietro Turati (1993), la dottoressa della Caritas Graziella Fumagalli (1995) e la missionaria laica Annalena Tonelli (nel vicino Somaliland, 2003).
(22/02/2018 Fonte: Missio)
"somalia"
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