a cura di Marco Aime
Sabato 17 e domenica 18 ottobre 2020 / Milano
In breve
Il programma prevede un excursus storico-antropologico sulla regione che si affaccia sul Golfo di Guinea, che in passato venne chiamato Costa d’Oro e poi Costa degli Schiavi. Una regione complessa, stretta fra deserto e oceano, che ha conosciuto lo sviluppo di importanti regni, alcuni dei quali fioriti grazie anche alla tratta degli schiavi, che ha pesantemente segnato queste terre. Una regione che rappresenta anche il confine meridionale dell’avanzata islamica, arrestatasi lungo quella che viene definita la “linea del cavallo”.
Una regione ricca e affascinante dal punto di vista antropologico e culturale, abitata da popoli nobili e fieri che hanno saputo creare floride civiltà e modellare sistemi sociali complessi, capaci di creare coesione e sviluppo.
Qui è anche nato il vodu, religione tradizionale che ha poi “colonizzato” molte parti del continente americano come Haiti, Cuba, Brasile, ecc. Si cercherà di tracciarne i lineamenti principali e il ruolo sociale che esso riveste nelle società coinvolte, sfatando i molti luoghi comuni che sono stati costruiti intorno ad esso.
Sulle coste dell’Atlantico sono sorti nel tempo regni come il Dahomey (Benin) e quello Ashanti (Ghana) la cui fortuna si è costruita sul tragico commercio degli schiavi. La tratta, che strappò ai loro villaggi milioni di donne e uomini, sconvolse la storia dell’Africa intera e rivoluzionò quella delle Americhe.
Faremo alcuni approfondimenti sulle caratteristiche culturali e sociali di alcune etnie della regione e sui cambiamenti che hanno subito nel tempo. Sul Golfo di Guinea si affacciano Paesi francofoni (Costa d’Avorio, Togo, Benin, Camerun) e anglofoni (Ghana, Nigeria, parte del Camerun), a causa del colonialismo. Le loro rispettive storie sono state condizionate dalle differenze di approccio coloniale di Gran Bretagna e Francia.
Questa regione ha prodotto grandi musicisti, ma anche e soprattutto tra i più importanti scrittori africani. Compiremo così un viaggio letterario attraverso le pagine di alcuni grandi autori locali come Chinua Achebe, Wole Soyinka (primo premio Nobel africano per la Letteratura) e Amadou Kourouma.
Infine, uno sguardo sul presente e sui problemi che segnano i Paesi del Golfo, dall’estremismo islamico di Boko Haram fino al boom economico e tecnologico del Ghana.
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A chi è rivolto
Il seminario è rivolto ad appassionati, studiosi e frequentatori dell’Africa, di ogni età. È adatto a tutti: cultori di storia e di antropologia, viaggiatori, giornalisti, cooperanti, ricercatori, missionari, volontari, imprenditori… chiunque sia interessato a indagare sul mondo africano.
Rappresenta un’occasione preziosa per approfondire storie dimenticate, culture e religioni millenarie, con l’aiuto di un grande antropologo, tra i massimi studiosi italiani della regione, dotato di straordinarie capacità divulgative.
Programma
Sabato 17 ottobre 2020
Ore 9.30-12.30: Introduzione storico-geografica / Peculiarità ambientali e climatiche / La penetrazione islamica
Ore 14.00-15.30: Il vodu / Le grandi civiltà di Oyo e Ife (Nigeria)
Ore 16.00-17.30: I grandi regni costieri: Dahomey, Ashanti, Benin
Ore 17.30-18.00: Discussione
Domenica 18 ottobre 2020
Ore 9.30-12.30: La tratta degli schiavi / I roots travels / Focus su alcune etnie della regione
Ore 14.00-15.30: Colonialismi a confronto: britannico e francese
Ore 16.00-17.00: La letteratura (Achebe, Soyinka, Kourouma, Sembène)
Ore 17.00-18.00: Problemi attuali
Docente
Marco Aime