Bracconaggio, siccità e disboscamento hanno drammaticamente impoverito la fauna del continente africano. Ciononostante su questo fronte giungono talvolta buone notizie.
Risale a pochi giorni fa l’avvistamento di un elefante all’interno del Parco Nazionale del Niokolo Koba, in Senegal, più precisamente nei pressi del monte Assirik, nel sud-est del Paese. Il responsabile dell’area naturale, Jacques Gomis, ha esultato: «È la prima volta da almeno tre o quattro anni che un elefante si addentra nel parco senza timori. ll fatto che siamo stati in grado di avvicinarlo alla luce del giorno dimostra che gli animali si sentono più sicuri, sono più sereni, perché quando invece hanno paura cambiano le loro abitudini e si muovono soltanto la notte».
Philipp Henschel, direttore per l’Africa occidentale e centrale di “Panthera”, ong statunitense, ha raccontato l’episodio avendo avuto il privilegio di essere stato a pochi passi dall’animale. L’elefante, un esemplare maschio «probabilmente di età compresa tra i 35 e i 45 anni, è rimasto fermo per due o tre minuti prima di allontanarsi silenziosamente». La speranza è che l’avvistamento segnali un’inversione di tendenza: secondo quanto riferito dal colonnello Boucar Ndiaye, responsabile generale dei parchi nazionali del Senegal, fino agli anni ’80 vivevano nel Paese un centinaio di esemplari di elefanti. Una popolazione purtroppo decimata.
