di Céline Camoin
Buone notizie dall’Unesco: il Comitato, riunitosi a Nuova Delhi, in India, ha deciso di rimuovere il Parco Nazionale Niokolo-Koba, nel sud-est del Paese, dalla lista del Patrimonio mondiale in pericolo. È un ottimo traguardo che ricompensa il Senegal per l’operato realizzato a difesa della biodiversità nazionale.
Iscritto nel 1981 nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per la sua biodiversità unica e gli ecosistemi eccezionali, il Parco Niokolo-Koba ha dovuto affrontare una serie di minacce negli ultimi anni.
Situate in un’area abbondantemente irrigata, lungo le rive del Gambia, le foreste a galleria e le savane di Niokolo-Koba ospitano una fauna estremamente ricca: l’eland di Derby (la più grande delle antilopi, nella foto di apertura), gli scimpanzé, i leoni, i leopardi, una numerosa popolazione di elefanti e numerosi uccelli, rettili e anfibi.
Il declino della fauna selvatica, il bracconaggio, l’estrazione del basalto e altre attività umane hanno minacciato il suo eccezionale valore universale e hanno portato il Comitato del patrimonio mondiale a iscriverlo nella Lista del patrimonio mondiale in pericolo nel 2007.
Questa lista ha lo scopo di informare sulle minacce che gravano sugli stessi valori che hanno permesso l’iscrizione di un bene nella Lista del Patrimonio Mondiale e di mobilitare la comunità internazionale per la sua preservazione. Dà diritto a un maggiore supporto tecnico e finanziario da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco).
L’iscrizione del parco ha permesso al Senegal di definire e attuare un ambizioso piano d’azione con il sostegno dell’Unesco e della comunità internazionale, che negli ultimi sette anni ha portato ad un notevole miglioramento dello stato di conservazione del sito, scrive l’Unesco nel suo comunicato.
Il monitoraggio delle specie emblematiche è stato notevolmente rafforzato e sono state destinate notevoli risorse al monitoraggio della proprietà per combattere il bracconaggio e la ricerca illegale dell’oro, nonché per organizzare meglio la transumanza del bestiame. È stato inoltre predisposto un sistema di controllo dell’inquinamento minerario, con l’installazione di apparecchiature per l’analisi dell’acqua e del suolo. Infine, sono stati effettuati lavori per combattere meglio la specie invasiva Mimosa pigra.
Accogliendo con favore i risultati ottenuti dal Senegal e il suo impegno formale a ripensare lo sviluppo e lo sfruttamento del sito, il Comitato del patrimonio mondiale ha deciso di rimuovere il Parco Nazionale Niokolo-Koba dalla Lista del patrimonio mondiale in pericolo, invitando lo Stato a continuare i suoi sforzi nei prossimi anni.