di Claudia Volonterio
La deforestazione in Senegal interessa maggiormente la Casamance dove moltissimi alberi vengono abbattuti ogni giorno per scopi edilizi. In questo contesto prende vita l’ambizioso progetto di Adama Diémé, un uomo originario della regione e appena tornato nel suo Paese: piantare cinque milioni di piantine in cinque anni. Un’idea visionaria retta però da una solida progettazione che lui e la sua socia, Yolanda Pereñiguez, hanno messo in atto e che sta già dando i suoi frutti, se si pensa che negli ultimi tre anni sono state coltivate e hanno messo radice più di 142.000 piantine. In prima linea un gruppo di donne che hanno organizzato e realizzato la semina di massa.
Adama Diémé, 48 anni, project manager e formatore agricolo, è tornato a casa nel 2020 dopo anni trascorsi in Europa. In Casamance si è scontrato con la realtà di deforestazione che non era causata come in altre parti del continente dalla siccità, ma da una mancanza di regolamentazione in termini ambientali. “In alcuni villaggi non riesci a trovare un solo albero. Li tagliano ma non pensano a piantare di nuovo “, ha raccontato alla BBC.
Da qui, l’idea di intervenire in prima persona. Per avere un impatto reale sul territorio si è rivolto a un gruppo di donne, sui cui Diémé riversa tutta la sua fiducia. Aiutando le donne ad acquisire competenze per diventare contadine e vendere i loro prodotti nei mercati locali, ha inoltre potuto cominciare ad avviare il suo sogno, facendo la differenza per molte vite. “All’inizio non sapevamo come piantare i semi e cosa fare per far crescere i raccolti”, ha raccontato una delle donne, Safi Yetou, alla BBC. “Adesso abbiamo tutti i tipi di frutta da vendere al mercato e non dipendiamo da nessuno. Abbiamo tutti un conto in banca ora e nessuno può dirmi cosa posso o non posso fare.
Il progetto di Diémé si chiama “Ununukolaal”, che significa “I nostri alberi” nella lingua locale Jola. Vengono piantate fino a 12 specie, da palme e tamarindi a kapok e alberi di limone – le varietà dipendono dalle esigenze della comunità e del terreno. Negli ultimi tre anni sono state coltivate e messe radici più di 142.000 piantine che costituiscono una vera luce di speranza per gli abitanti dei villaggi che vivono nella regione.