Sono stati fermati ieri pomeriggio e rilasciati a fine giornata i tre leader dell’opposizione, Barthelemy Dias, Ousmane Sonko e Malick Gakou, nell’epilogo di una giornata tesa snodatasi nei dintorni del Palazzo di giustizia di Dakar.
Una volta tornato a casa, accompagnato da Sonko capofila del Pastef, Dias, ha denunciato ancora una volta una strategia per impedire la sua candidatura a sindaco di Dakar. “Ciò che sta accadendo in questo processo non è altro che una strumentalizzazione della giustizia da parte dei politici. La verità è che i sondaggi gli hanno fatto perdere il sonno e cercano tutti i mezzi per non organizzare le elezioni del 23 gennaio 2022”, ha sostenuto.
Dias era convocato ieri in tribunale per un’udienza legata all’appello di una vicenda giudiziaria risalente al 2011, in cui era già stato condannato per violenze, a seguito della morte di un giovane. Dias aveva lanciato un appello ai suoi sostenitori a scendere in piazza attorno al tribunale per supportarlo. Gli avversari della maggioranza avevano avvisato con toni duri che le forze dell’ordine non avrebbero tollerato incidenti.
Infatti, un imponente dispositivo di agenti antisommossa ha disperso la folla di centinaia di dimostranti, usando anche gas lacrimogeni. Dias, accompagnato da Sonko e dal leader del Grand Parti, Malick Gakou, aveva deciso di recarsi al tribunale per fare dichiarazioni nonostante in mattinata la Corte avesse annunciato il rinvio dell’udienza a dicembre.
La coalizione di maggioranza Benno Bokk Yakaar accusa Dias e i suoi compagni di appelli all’insurrezione. “Alcuni leader irresponsabili dell’opposizione hanno miseramente fallito nel loro tentativo insurrezionale di promuovere il caos e il disordine nelle strade di Dakar. Mantenere oggi l’appello ai loro attivisti per l’invasione del tribunale di Dakar nonostante il rinvio del processo è una prova sufficiente che i suoi apprendisti piromani non si fermeranno davanti a nulla nel loro disastroso progetto di destabilizzazione del nostro Paese”, ha dichiarato Wally Fall.
Dopo il fermo dei tre oppositori, Khalifa Sall, ex sindaco di Dakar, ha lanciato in conferenza stampa un “appello alla resistenza” e alla mobilitazione per la liberazione dei compagni. Giovani si erano poi radunati per bloccare il traffico con copertoni bruciati.
Pape Mahawa Diouf, uno dei portavoce della coalizione di maggioranza, a fine giornata ha detto che “banda di Khalifa Sall che aveva come unico obiettivo quello di mettere sangue, fuoco e terrore in questo Paese ha hanno fallito perché i senegalesi consapevoli hanno capito”.
Il clima pre-elettorale in vista delle elezioni locali del 23 gennaio prossimo è ormai rovente.