Una decisione “storica” che ripulisce l’immagine della democrazia senegalese, e che corrisponde al principio della separazione dei poteri tra potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Così viene descritta in un editoriale del sito “La vie sénégalaise” la decisione del Consiglio Costituzionale di annullare in rinvio delle elezioni presidenziali, annunciato dal presidente Macky Sall e votato dall’Assemblea.
Il giornale online parla di “trionfo della giustizia e della democrazia senegalese. Perché la giustizia è stata fatta in nome del popolo. Secondo diversi esperti in materia, il Consiglio costituzionale si è pronunciato correttamente, scrive la medesima fonte.
Nell’articolo 2 della sua decisione resa il 15 febbraio, il Consiglio costituzionale annuncia che “la legge di deroga alle disposizioni dell’articolo 31 della Costituzione, adottata con la n. 4/2024 dall’Assemblea nazionale, nella sua sessione del 5 febbraio 2024, è contraria alla Costituzione.
“Questa decisione riconcilia i cittadini con il sistema giudiziario (…) messo a dura prova dall’Assemblea nazionale che, in nome del principio della separazione dei poteri, ha immediatamente istituito una commissione parlamentare d’inchiesta con il compito, si dice, di “chiarire i fatti dell’accusa di corruzione contro alti magistrati”.
In una recente intervista con l’Associated Press, Macky Sall Sall ha negato di voler restare aggrappato al potere. “Non cerco assolutamente altro che lasciare un Paese pacifico e stabile”, aveva dichiarato. “Sono assolutamente pronto a passare il testimone. Sono sempre stato programmato per questo”. Per quanto riguarda i ricorsi al Consiglio costituzionale, appena risolti, non ha voluto dire se accetterà la decisione della Corte nel caso in cui respingesse il rinvio o l’annullamento delle elezioni presidenziali. “È troppo presto per me per considerare questa prospettiva… Quando la decisione sarà presa, potrò dire cosa farò”, aveva dichiarato Macky Sall.
Quando avranno luogo le elezioni presidenziali in Senegal? È la grande domanda che si pongono stamani senegalesi, dopo che i saggi del Consiglio costituzionale hanno annullato il rinvio al 15 dicembre, e chiesto alle autorità competenti di fissare una nuova data in un tempo ragionevole.
Il mandato del presidente Macky Sall scade il 2 aprile, e alcuni esponenti della maggioranza hanno già espresso riserve sulla fattibilità di un’elezione fatta bene e nella calma conclusa entro quella data. In caso di vacanza di potere, toccherebbe al presidente dell’Assemblea nazionale garantire l’interim in attesa di un’elezione entro tre mesi.
Nei ranghi dell’opposizione più radicale, in particolare tra i sostenitori di Ousmane Sonko, o dell’ex prima ministra Aminata Touré, si chiede un voto al più presto, possibilmente entro metà marzo, anche con tempi di campagna ridotti.
Gli esponenti dell’ex Pastef (partito di Sonko) intervistati dalla stampa hanno tutti espresso grande soddisfazione per la decisione del Consiglio costituzionale, che ribalta quella di Macky Sall sul rinvio elettorale. Auspicano anche la liberazione del loro leader in carcere, nella scia delle decine di liberazioni avvenute ieri.
I media aprono tutti con titoli dedicati al verdetto del Consiglio costituzionale i giornali senegalesi di oggi. Le Quotidien dedica una riflessione su Karim Wade, il candidato dell’opposizione escluso dalla lista dei candidati, e che si era alleato alla maggioranza a favore del rinvio delle elezioni al 15 dicembre. Secondo la testata, il candidato del Pds è il “grande perdente” in questa “nuova situazione” relativa allo svolgimento di queste elezioni. Si attende ancora la reazione del figlio dell’ex presidente Abdoulaye Wade.
La maggior parte dei quotidiani usa espressioni forti per qualificare il ribaltamento delle carte da parte dei “saggi”: Vero colpo di scena, tsunami, svolta spettacolare, schiaffo o ancora doccia fredda per il presidente uscente, Macky Sall.