Il Consiglio costituzionale del Senegal ha pubblicato sabato sera la lista definitiva dei 20 candidati per le elezioni presidenziali che si terranno il 25 febbraio. Dei 21 candidati selezionati dopo il test di sponsorizzazione, solo Karim Wade, candidato del Partito democratico senegalese (Pds), non figura nella lista finale: “La sua candidatura è stata dichiarata ammissibile sulla base di una dichiarazione giurata inesatta” ha detto la Corte costituzionale in riferimento alla doppia nazionalità (franco-senegalese) del figlio dell’ex presidente Wade. Il candidato alla presidenza Thierno Alassane Sall aveva presentato ricorso contro la candidatura di Karim Wade, che ha perso la nazionalità francese il 21 dicembre scorso. In gara ci sono due donne: Anta Babacar Ngom e Rose Wardini.
I ricorsi presentati dal primo ministro e candidato della coalizione presidenziale Benno Bokk Yakaar contro Bassirou Diomaye Faye e Cheikh Tidiane Diéye, altro alleato di Ousmane Sonko, che sono stati dichiarati inammissibili dal Consiglio. In totale 93 candidati, tra cui Ousmane Sonko, avevano presentato le loro candidature al Consiglio costituzionale ma proprio Sonko, leader della coalizione per il lavoro, l’etica e la fraternità dei Patrioti africani del Senegal (Pastef) non sarà in corsa.
Il Consiglio ha giustificato il rigetto della sua richiesta con la pena detentiva a sei mesi, con sospensione, ricevuta nel caso giudiziario di diffamazione tra lui e il ministro Mame Mbaye Niang: la sentenza lo priverà dell’eleggibiliàt alle elezioni per un periodo di 5 anni.
Il 25 febbraio il Senegal vivrà per la prima volta le prime elezioni presidenziali senza il capo di Stato uscente: Macky Sall ha deciso di non candidarsi per rispettare il suo impegno di svolgere solo due mandati, nonostante avesse il diritto di candidarsi grazie ad una modifica costituzionale.
