Di Céline Camoin
In Senegal, il Centro nazionale trasfusionale di sangue (Cnts) ha lanciato un’iniziativa che mira a sfruttare l’uso alle stelle dei social media per incoraggiare più persone a donare regolarmente il proprio sangue.
“Il Covid-19 ha messo a dura prova le nostre infrastrutture sanitarie, rendendo più difficile la manutenzione delle banche del sangue da cui dipendono molte persone”, spiega il direttore del Cnts, il professor Saliou Diop. “Ma allo stesso tempo, il maggiore utilizzo dei social media durante la pandemia è stato visto come un’opportunità per attirare l’attenzione delle persone su una crisi collaterale che hanno effettivamente il potere di prevenire”.
Con il supporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, il Cnts ha collaborato con Facebook per aiutare le banche del sangue in tutto il Paese a connettersi più velocemente e facilmente con i donatori. Grazie a una pagina Facebook dedicata, gli utenti possono conoscere il processo di donazione del sangue in sicurezza e identificare il sito di raccolta più vicino. La pagina ha attualmente oltre 27.000 follower, indica oggi in un comunicato l’Oms regione Africa.
La campagna non si ferma qui. Su Twitter, il Cnts pubblica regolarmente informazioni e statistiche sui donatori, mentre risponde alle domande del pubblico sul processo di donazione del sangue. Questa pagina ha attirato più di 6000 iscritti. Inoltre, 800 persone seguono la campagna tramite l’account Instagram di Cnts. Inoltre, il Cnts ha cercato il supporto di diversi influencer per invitare i loro abbonati a contribuire alle banche del sangue in Senegal. I risultati sono stati impressionanti: una raccolta di sangue di tre giorni nel marzo 2021 ha raccolto 1.500 donazioni, cinque volte il tasso normale.
All’inizio della pandemia, le donazioni di sangue in Senegal sono diminuite del 75%. La campagna sui social media del Cnts ha portato a un aumento annuo del 10%. Tra il 2020 e il 2021 le donazioni sono aumentate dell’11%. Donne e giovani sono stati particolarmente presi di mira dalla campagna.
Come molti Paesi, il Senegal ha visto un picco nell’utilizzo dei social media durante la pandemia di Covid-19. L’82% dei senegalesi possiede uno smartphone e il 58% è un normale utente di Internet.
“Speriamo di incoraggiare un maggior numero di donatori regolari tra questi gruppi”, afferma il professor Diop. “Lo sviluppo di una pipeline di donazioni regolari renderà il Senegal più autosufficiente e garantirà il mantenimento di sufficienti scorte di sangue per i periodi di forte domanda”.
I tassi di donazione di sangue variano considerevolmente da Paese a Paese. Secondo i dati dell’Oms per il 2020, circa 31,5 persone su 1.000 nei Paesi ad alto reddito donano sangue. Al contrario, solo cinque persone su 1.000 nei Paesi a basso reddito sono donatori di sangue.