Senegal e Stati Uniti hanno firmato cinque protocolli d’intesa in campo economico. Tra questi, uno prevede la costruzione dell’autostrada che collegherà la capitale senegalese a Saint-Louis, importante centro del Nord. Se l’intesa economica è fortissima, non altrettanto si può dire di quella militare. Washington, fedele alla politica di progressivo ritiro dai principali conflitti internazionali, prevede una graduale riduzione della sua presenza militare anche nell’Africa subsahariana.
Ad affermarlo è stato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, in un incontro con la sua controparte senegalese Amadou Ba. «Gli Stati Uniti ci hanno comunicato il loro desiderio di ridurre le forze combattenti sul campo, ma ciò non significa un ritiro completo delle forze americane – ha dichiarato Amadou Ba –. Abbiamo parlato della necessità di una loro presenza nell’area. Vogliamo che gli americani siano presenti. Speriamo che continuino ad aiutarci nel campo della sicurezza, della formazione e dell’istruzione».
Mike Pompeo ha messo in mostra il suo volto più conciliante. «Quando avremo terminato questo incontro – ha detto –, discuteremo dei problemi di sicurezza non solo con il Senegal, ma con tutti i Paesi della regione. Parleremo delle ragioni di ciò che facciamo, il modo in cui lo facciamo, e raggiungeremo un’intesa che può funzionare per tutti. Abbiamo discusso molte volte della sicurezza regionale e del ruolo degli americani. Faremo la cosa giusta. Il Senegal deve sapere che, insieme, senegalesi, Paesi saheliani, partner europei, e noi americani, abbiamo il dovere di ripristinare la sicurezza nel regione. Questo è il motivo per cui promuoviamo anche lo sviluppo economico dei Paesi e siamo determinati a continuare».
Mike Pompeo ha sottolineato che la minaccia terroristica nel Sahel riguarda direttamente anche gli Stati Uniti. Sono inoltre in corso discussioni con il Senegal per offrire maggiore addestramento alle forze armate di Dakar.